Un governo con Mario Monti all’Economia e Nichi Vendola al ministero del Lavoro? Pier Luigi Bersani non sembra molto entusiasta della domanda di Bruno Vespa e liquida il conduttore di Porta a Porta con un «Beh, insomma…»

«Nel valutare il ruolo di Nichi Vendola nel futuro governo bisognerà valutare pesi e misure», dice Pier Luigi Bersani, «Vendola non è affatto ininfluente, -continua il segretario- ma il patto che abbiamo fatto comprende sui punti essenziali la cessione di sovranità, cioe’ il fatto che si decida a gruppi congiunti. Se è un discorso serio e non un pretesto, cercherò di fare anche io un discorso serio. Noi siamo quelli che lo hanno sostenuto. Io sono quello che lo ha voluto Monti e non mi sono pentito assolutamente».

Poi l’intervista continua e il segretario del Pd parla del futuro.

Matteo Renzi nell’attività del partito democratico? «Spero che Renzi voglia partecipare alla nostra discussione, -ha risposto il segretario del Pd- alla nostra vita politica di partito, piu’ di quanto non sia avvenuto in passato. Io sono affezionatissimo all’idea che da li’ sia venuta una parte rilevante del risveglio di energie che abbiamo avuto, la voglia di cambiare bisogna parlarne con lui, abbiamo i luoghi per farlo»

«Per quanto riguarda Mario Monti, nelle forme che riterrà, che si vedranno assieme, dovrà continuare a dare un contributo rilevantissimo a questo Paese».

Bersani ha anche toccato argomenti delicati come welfare e patrimoniale.
«Per reggere i sistemi di welfare, per esempio la sanita’, per certi servizi inevitabilmente viene il momento dove, almeno per certe parti del servizio, ci vuole una contribuzione diretta, anche per regolare il flusso delle spese. Del resto, già le rette degli asili nido si pagano in base al reddito»

Per quanto riguarda invece la patrimoniale il Pd non pensa ad una imposta generica ma ad una tassa limitata ai grandi patrimoni per alleggerire l’Imu sulle fasce piu’ deboli. «Non sono mai stato d’accordo su un’idea di patrimoniale generica che comprendesse anche i patrimoni finanziari, i conti correnti perchè penso che la cosa piu’ efficace sia arrivare alla tracciabilità».Tutto e' fermo, nulla cambia in questo dannato Paese. Le ruberie dei partiti continuano alla faccia della povera gente. Gli sperperi di denaro pubblico (12 miliardi per l'acquisto di 90 caccia F-35) decisi dal nostro Parlamento, pure. Il PD ha rottamato anticipatamente Renzi anziché i vecchi strateghi. Il PDL aspetta le decisioni del suo padrone. Se lui deciderà di non scendere in politica, il partito si indebolirà. Se al contrario, il Cavaliere, decidera' di ripresentarsi, il partito… si indebolirà ugualmente! Casini guarda entrambi, sperando in un ulteriore governo tecnico, per posticipare la conta del suo elettorato. Vendola vorrebbe riuscire a convolare a nozze riconosciute, magari da celebrarsi in chiesa. La riforma elettorale giace ancora nel cassetto. Ciò che dovevamo sapere da Lusi e Belsito rimane ancora un mistero. Sull'ILVA e' calato il silenzio. La FIAT molto probabilmente, chiuderà qualche stabilimento, godendosi i guadagni in Borsa alla faccia del vertiginoso calo nelle vendite. La luce in fondo al tunnel, rimane la fiammella di un cero accesso alla Madonna. I dibattiti televisivi inizieranno a riparlare del nulla. I direttori di rete e quelli di testata, insieme ai conduttori dei programmi di approfondimento, riprenderanno a parlare tra loro. Da soli. In questa stasi determinista, l'unica preoccupazione unanime, e' fermare il nuovo che avanza.