Per Silvio Berlusconi “il tempo dei tecnici è finito”. E le sue dichiarazioni, oltre all’annuncio del ritorno sulla scena politica, si riflettono sui mercati e, in particolare, sullo spread Bund-Btp che in apertura, sulla scia delle incertezze per il dopo Monti, sale subito di 20 punti e schizza a 346 in apertura, per sfondare poco dopo la soglia dei 350. Venerdì aveva chiuso a 323 e quello di stamattina è il dato più alto da novembre. Male anche Piazza Affari apre in forte calo ed esordisce a -2,30% a 15.331 punti mentre l’All Share ha segnato – 2,29% a 16.192 punti.

A ‘picco’ soprattutto i bancari. Sul paniere principale Mps crolla del 5,85% e Intesa Sanpaolo del 5,23%. In forte calo anche Bpm (-4,88%), Banco Popolare (-4,99%) e Unicredit (-4,77%).Generali segna un calo del 3,08% e Mediolanum del 4,06%. Stanno arrivando soltanto ordini di vendita sui nostri titoli di stato, il cui rendimento è al 4,77%, e si tratta del dato sul differenziale più alto da novembre, che è sceso di 164 punti rispetto a un anno fa.

Lo spread sui Bonos spagnoli avanza da 416 a 436 punti, per un tasso del 5,61%. Il rendimento è al 4,73%. I timori riguardo la nuova discesa in campo del Cavaliere erano stati espressi anche dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz secondo cui il ritorno dell’ex premier poteva essere una minaccia per l’Italia e per l’Europa “che hanno bisogno di stabilità”.

8.50 – Renzi: “Berlusconi chiuda la porta, a me non serve” – Il sindaco di Firenze ha risposto sul suo profilo facebook a Silvio Berlusconi che aveva detto di tenere “la porta aperta” in caso volesse venire con il centrodestra. ”Caro presidente Berlusconi, te l’ho già detto due volte di persona – scrive Renzi -. Le cose si possono comprare, le persone no. Non tutte almeno. Io no”.


Certo Silvio ha coraggio a presentarsi in TV imputando a Monti una situazione catastrofica creata dal suo precedente ed irresponsabile governo, contestando oltretutto i provvedimenti approvati dalla sua stessa maggioranza (senza la quale è evidente i provvedimenti dell'esecutivo Monti non sarebbero stati approvati). C'è di più: lasciare a Monti il peso della responsabilità dell'aumento della pressione fiscale è un falso storico, una mistificazione della verità, è sintomo di una profonda disonestà intellettuale. Berlusconi, per vincere le elezioni del 2008, cavalcò l'onda populista del "vi abbasso le tasse, anzi le tolgo proprio", (vedi soppressione dell'ICI), per poi, durante la legislatura e l'avanzare della crisi economica (negata per 2 anni da lui stesso, ndr), introdurre IMU ed aumentare l'iva al 21% con previsione di aumento di ulteriori 2 punti percentuali. 
Rimane una cosa da fare: un appello unico, solidale, univoco, corale ed appassionato, tutti insieme rivolti al cavaliere: "vattene!!!!" prima che sia troppo tardi!!!! Prima che la speculazione finanziaria si rimangi quest'anno di lacrime e sangue, mentre lui se la spassava in Kenya con Briatore....