Berlusconi, chiedendo la fiducia, dice che l’Italia è un sistema vitale, ricco, vivo. Dice che loro sentono la responsabilità, che vogliono sconfiggere la strategia della paralisi, che vogliono agirecon la rapidità e l’efficienza imposta dai tempi. E mentre lo dice, Umberto Bossi al suo fianco ne mima i significati più intimi e profondi, come un implacabile traduttore istantaneo, uno specchio deforme, una macchina della verità che mostra la reale natura delle cose, celata dall’ennesimo vaniloquio ad uso e consumo di una compagnia di giro che non incanta più nessuno.
Sono ben dodici gli sbadigli profondi e cavernosi che l’élite direzionale del “Governo del fare” riesce a dispensare, assisa sullo scranno più sacro del tempio della Democrazia, nel giro di neppure 19 minuti. Nessun altro simbolo avrebbe potuto essere altrettanto efficace e potente di questo, per sigillare come un epitaffio tombale il declino di un esecutivo narcolettico, catalettico, atonico, vuoto simulacro in rappresentazione della totale paralisi istituzionale, come un bozzolo incartapecorito, abbandonato dalla vita e vittima di un progressivo, pietoso collassato strutturale.
Dopo avere abbondantemente superato il suo termine naturale, la gerontocrazia che infesta i gangli vitali di questo Paese deve giungere immediatamente anche al suo termine istituzionale. Altrimenti, ci trascineranno tutti nella tomba insieme a loro.
Il governo dello sbadiglio
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Questo blog nasce proprio nell'intento di condividere opinioni, idee, esperienze, progetti, filosofie, culture, modelli di sviluppo alternativi e/o complementari che per la prima volta, forse, ci permettano di sentirci un POPOLO unito che ha la consapevolezza, la forza e la capacità di scegliere il proprio futuro per sè e per le generazioni a venire. Un popolo che urla la propria indignazione verso quella classe politica cinica ed autoreferenziale che interpretando la politica come mezzo ad uso esclusivo proprio e dei propri affini a vantaggio personale e clientelare ha spezzato la catena di congiunzione con l'elettorato attivo, non fornendo risposte, non risolvendo problemi. Non resta che rimboccarci le maniche, fare politica attiva, dare il proprio contributo! ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare grande l'italia! Che ognuno di noi possa interpretare nel proprio quotidiano, con il proorio lavoro, le proprie aspirazioni, i propri sogni il CAMBIAMENTO che vorremmo vedere nella nostra bella ITALIA!
La più grande difficoltà sta nell'interpretare la politica come un mezzo al servizio della collettività, della giustizia sociale, uno strumento utile a migliorare la qualità della vita di tutti noi. gli anni trascorsi dal '94 ad oggi hanno segnato le menti, le coscienze ed i cuori, riempendoli di scontri verbali, contrapposizioni ideologiche, dietrologie politiche, lotte di classe. Tutto ciò fa gioco alla oligarchia classista avida di potere che detiene non soltanto il potere politco, ma soprattutto, il potere economico e finaziario di questo paese. In realtà "gli affari" vengono fatti con l'accordo di tutti trasversalmente ad ogni "finta ideologia" politica. La politica degli opposti schieramenti, delle tifoserie selvagge, della contrapposizione liberista-comunista è nella realtà odierna una assurda amenità anacronistica utile soltanto al conservatorismo liberista finto riformista che così continua a tenere sotto scacco le capacità imprenditoriali, i talenti intellettuali, la voglia di "cambiamento" di questo paese. Facciamo che queste eccellenze non rimangano inespresse: lottiamo "insieme" senza inutili contrapposizioni ideologiche. Una cosa ci accomuna tutti: l'amore per il nostro paese. lottiamo insieme per costruire un futuro migliore per tutti!
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