E continuiamo così: il pietoso teatrino che la politica mette in scena è l'ennesima farsa irriguardosa verso un paese ed un popolo, quello italiano, che sta pagando per l'incapacità ed oggi, l'irresponsabilità, di una classe politica autoreferenziale ed incompetente la cui unica preoccupazione è il conservatorismo del proprio potere politico e la cristallizzazione degli inopportuni privilegi di cui possono, iniquamente avvalersi.
Così invece di accelerare l'iter di formazione del governo Monti, (il cui solo annuncio di costituzione di un imminente governo di salvezza nazionale ha già ossigenato le disastrate casse dello stato permettendo nella giornata di ieri, di piazzare btp italiani a tassi di interessi notevolmente inferiori rispetto ai drammatici giorni trascorsi), le forze politiche, appoggiate da parte di una opinione pubblica resa miope forse da anacronistiche ideologie oppure soltanto dal corporativismo politico, si avventurano pericolosamente in un laido gioco delle parti che può avere soltanto una conseguenza purtroppo fatale: il default. La politica ha avuto l'occasione, nel ventennio trascorso, di dimostrare, costruire, cambiare. Non lo ha fatto. Adesso si faccia da parte senza intralciare chi, in una posizione che fa tremare i polsi, cerca di ridare una credibilità ed un futuro ad un paese, umiliato, insultato e deriso proprio per l'inettitudine e l'incapacità della propria classe dirigente e politica.
Licenziato dal Senato il maxiemendamento, Silvio Berlusconi, dopo l’approvazione della legge di stabilità a Montecitorio, si recherà oggi al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Domani il capo dello Stato procederà con le consultazioni per arrivare, probabilmente entro domenica, ad assegnare il nuovo incarico. Per il Colle il nome è uno solo, quello di Mario Monti, ieri al debutto al palazzo Madama come senatore a vita. L’ex commissario europeo resta anche il candidato di tutte le opposizioni, a sorpresa anche dell’Idv disponibile a dare il suo appoggio a determinate condizioni. Ma, almeno al momento, non più del Cavaliere, alle prese con una vera e propria rivolta nel suo partito contro un esecutivo tutto tecnico. Tant’è che rilancia con Angelino Alfano e Lamberto Dini. Per quanto riguarda, invece, la road map di Monti l’obiettivo è stilare una lista di tecnici da portare a palazzo Chigi. In sostanza un governo non più di larghe intese, ma una sorta di governo della protezione civile per traghettare, nel più breve tempo possibile, l’Italia fuori dalla crisi. L’idea, ormai chiara a tutti, è che fallire l’idea Monti e andare subito a elezioni significherebbe default per l’Italia.
Intanto, dopo la nomina di Monti a senatore a vita e la presa posizione di Napolitano su un governo tecnico, il Fondo monetario internazionale riconosce i “progressi significativi” delle ultime ore in Italia. Dopodiché, però, si attende “entro pochi giorni” la nomina di un nuovo presidente del Consiglio. Questa la posizione nettissima di Christine Lagarde, direttore del Fondo, arrivata in Giappone accompagnata dalle preoccupazioni per l’evolversi del quadro europeo, segnato in questi giorni dalla designazione di Lucas Papademos alla guida di un nuovo governo ad Atene, dalle dimissioni di Silvio Berlusconi e dal passaggio della legge di stabilita’ nel Parlamento italiano. “Ciò che vogliamo al Fondo monetario e’ chiarezza e stabilita’ politica. Credo che siano stati fatti progressi significativi”, ha detto Lagarde, che ha lodato sia il banchiere greco appena sbarcato in politica sia Mario Monti, nominato senatore a vita e da molti analisti indicato come il prossimo presidente del Consiglio incaricato. “Stimo Mario Monti, lo conosco bene ed è estremamente competente”, ha detto a Sky Tg 24 il direttore del Fondo. “Conosco bene Lucas Papademos, con lui saremo in gradi di far ripartire il lavoro”. “Quanto all’Italia, mi compiaccio che il Senato abbia approvato il piano di riforme” e “suppongo che, dopo le dimissioni di Berlusconi, un incarico sara’ dato entro pochi giorni, e sara’ un nuovo segnale di chiarezza e credibilita’ politica, cruciale per stabilizzare la situazione”.
Alla luce della giornata di ieri, nella maggioranza regna però il caos più completo. La Lega Nord ribadisce la sua contrarietà a Monti, così come una parte del Pdl. L’ennesimo giro di consultazioni che il premier ha tenuto a palazzo Grazioli ha registrato l’ennesima fumata nera. Lo stallo è totale. La situazione viene tenuta sotto stretta osservazione dal Quirinale. Giorgio Napolitano aspetterà di concludere il giro di consultazioni prima di prendere una decisione sull’incarico anche se, sottolineano fonti parlamentari, la vicenda appare già decisa. Anche di fronte alla contrarietà del Pdl il Colle potrebbe decidere di conferire lo stesso l’incarico all’ex commissario europeo. A quel punto la partita si sposterebbe in Parlamento. Nel caso il governo non ottenesse la fiducia si aprirebbe la strada delle elezioni anticipate ma potrebbe essere il neo senatore a vita a gestire l’esecutivo fino al voto. L’attesa è ora per la decisione ufficiale che il Cavaliere ed il Pdl prenderanno entro oggi nel corso dell’ufficio di presidenza. La linea che emergerà da questa riunione sarà poi illustrata al Capo dello Stato. Nonostante nessuno nel partito si senta pronto a scommettere su uno scenario diverso rispetto a quello di un governo Monti, la tensione è alle stelle.
Quello che emerge sopra a tutto è un Berlusconi rabbioso e pronto a far valere fino in fondo il proprio con orgoglio. Quasi certa l’opzione Alfano al quale, il prmier, vorrebbe affidare un mandato esplorativo. Il punto per Berlusconi è chiaro. “Tutto posso accettare ma non di essere umiliato”. Tradotto: il Cavaliere è convinto che le consultazioni Napolitano le stia già facendo con Monti e facendo sponda con i leader europei.
Una confusione che investe il capo del governo, costretto a dover mediare per evitare rotture, ma al contempo, fortemente irritato per la gestione ‘dell’affairè . Il premier, raccontano i fedelissimi, si sente tagliato fuori dalle trattative per la formazione del nuovo esecutivo e, soprattutto, non accetta di essere tenuto all’oscuro sul programma che il Pdl dovrebbe votare. Un ragionamento condiviso dallo stato maggiore del partito e che mette d’accordo sia i fan del governo tecnico che il fronte pro elezioni. Questo, a detta di molti nel partito, giustificherebbe l’ipotesi di lanciare come candidatura alternativa quella del segretario del Pdl Angelino Alfano sponsorizzato anche dai lumbard (l’altra ipotesi circolata è quella di Lamberto Dini, nome che incontrerebbe il gradimento della Lega, sondata dagli ambasciatori pidiellini). In realtà, la controproposta che il Cavaliere starebbe valutando rappresenta l’arma con cui minacciare di far saltare il banco in caso di esclusione dalle decisioni su programma e squadra del nuovo esecutivo.
L’opposizione resta in attesa. Nelle ultime ore, dopo l’apertura di Antonio di Pietro, ha ritrovato la compattezza nell’appoggiare un esecutivo guidato dal presidente della Bocconi: “Siamo pronti a sostenere un governo guidato da Monti”, dice il leader del Pd Pier Luigi Bersani che definisce anche le caratteristiche del nuovo esecutivo: “Non stiamo parlando di grandi coalizioni, nè di unità nazionale ma di un governo di emergenza e di transizione, su indicazione del Capo dello Stato”.
L’Italia dei Valori, dopo le resistenze iniziali, si mostra dunque disponibile a dare il suo appoggio: “a Monti come persona ed economista do e darò tutto l’appoggio possibile”, spiega Di Pietro che però si riserva l’ok definitivo solo dopo aver chiari il programma, la squadra di governo e la durata temporale.
Oggi è il giorno delle attese e promesse dimissioni del Presidente del Consiglio peggiore degli ultimi 150 anni. Silvio ci teneva tanto affinché il suo nome venisse consegnato direttamente alla storia. Non poteva fare meglio. Difficilmente ci si sarà chi potrà fare peggio: la distruzione morale, economica, politica e sociale di questo paese è compiuta.
Berlusconi: un laido teatrino
Ora servirebbe un governo di salvezza nazionale per far "piazza pulita" dell'intera classe politica: sarebbe giunta l'ora di scegliere, per davvero, una classe politica e dirigenziale onesta. Possibile? Forse il detto "Datemi un politico onesto e vi portero' una prostituta vergine" non è stato concepito casualmente.
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Questo blog nasce proprio nell'intento di condividere opinioni, idee, esperienze, progetti, filosofie, culture, modelli di sviluppo alternativi e/o complementari che per la prima volta, forse, ci permettano di sentirci un POPOLO unito che ha la consapevolezza, la forza e la capacità di scegliere il proprio futuro per sè e per le generazioni a venire. Un popolo che urla la propria indignazione verso quella classe politica cinica ed autoreferenziale che interpretando la politica come mezzo ad uso esclusivo proprio e dei propri affini a vantaggio personale e clientelare ha spezzato la catena di congiunzione con l'elettorato attivo, non fornendo risposte, non risolvendo problemi. Non resta che rimboccarci le maniche, fare politica attiva, dare il proprio contributo! ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare grande l'italia! Che ognuno di noi possa interpretare nel proprio quotidiano, con il proorio lavoro, le proprie aspirazioni, i propri sogni il CAMBIAMENTO che vorremmo vedere nella nostra bella ITALIA!
La più grande difficoltà sta nell'interpretare la politica come un mezzo al servizio della collettività, della giustizia sociale, uno strumento utile a migliorare la qualità della vita di tutti noi. gli anni trascorsi dal '94 ad oggi hanno segnato le menti, le coscienze ed i cuori, riempendoli di scontri verbali, contrapposizioni ideologiche, dietrologie politiche, lotte di classe. Tutto ciò fa gioco alla oligarchia classista avida di potere che detiene non soltanto il potere politco, ma soprattutto, il potere economico e finaziario di questo paese. In realtà "gli affari" vengono fatti con l'accordo di tutti trasversalmente ad ogni "finta ideologia" politica. La politica degli opposti schieramenti, delle tifoserie selvagge, della contrapposizione liberista-comunista è nella realtà odierna una assurda amenità anacronistica utile soltanto al conservatorismo liberista finto riformista che così continua a tenere sotto scacco le capacità imprenditoriali, i talenti intellettuali, la voglia di "cambiamento" di questo paese. Facciamo che queste eccellenze non rimangano inespresse: lottiamo "insieme" senza inutili contrapposizioni ideologiche. Una cosa ci accomuna tutti: l'amore per il nostro paese. lottiamo insieme per costruire un futuro migliore per tutti!
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