Nell’ambito del ritrovato spirito di sobrietà e coesione nazionale lungamente auspicato dalle più alte cariche dello Stato e dalle maggiori autorità civili, militari, religiose, finalmente realizzato dal governissimo che fa benissimo, l’intero Paese è chiamato a uniformarsi al nuovo afflato che soffia dai palazzi della politica, evitando smagliature e conflittualità atte a guastare il clima unitario e a ripiombarci nella guerra civile permanente.
Stampa e propaganda. Se lo spread continua a salire o resta alto, si tratta senz’altro d’illusione ottica, dunque evitare di nominarlo. Se i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, nominano a presidente dell’Antitrust l’ex socio nonché avvocato difensore di Schifani, evitare espressioni conflittuali come “nepotismo”, “conflitto d’interessi”, “raccomandato”, anzi esaltare le virtù di insigne “giurista” e “costituzionalista” del nominato.
Cinema. Produttori, sceneggiatori e registi sono chiamati a ideare soggetti improntati alla coesione nazionale, affidandoli a scrittori patriottici, sempre tesi al bene comune e all’amore verso il prossimo contro ogni sterile contrapposizione politica: da Aldo Cazzullo a Pierluigi Battista, da Francesco Alberoni a Federico Moccia. Si auspicano vivamente: film istituzionali ispirati alla vita del giovane Napolitano, che già nella culla emetteva vagiti e balbettava moniti alle riforme condivise; biografie rigorosamente tecniche del giovane Monti che, nato in un alambicco della Bocconi e subito avvolto in fasce di sobrio loden verde, si trastullava col suo ombrellino british e la sua bombettina fumo di Londra; fiction bipartisan sul giovane Passera, partorito nel caveau di una banca e amorevolmente allevato da una nurse che gli spruzzava gocce di Malizia profumo d’Intesa. Molto richiesta anche la nuova Dinasty di grandi intese sui Letta’s, sceneggiata dagli autori di Topolino e Paperino, già esperti in famiglie che si tramandano di zio in nipote.
Sport. D’ora innanzi le competizioni sportive saranno finalizzate non a vincere, ma decoubertinianamente a partecipare, onde evitare inopportuni festeggiamenti dei vincitori sui vinti. Nel calcio, attaccanti e portieri s’incontreranno al limite dell’area per abbracciarsi affettuosamente, evitando traumatici gol che potrebbero indurre una tifoseria a esultare mortificando l’altra. Dalla classifica del Totocalcio verranno aboliti l’ 1 e il 2, per lasciare spazio alla sola X, cioè al pareggio bipartisan e coeso.
Welfare. Se la banca o l’impresa dove lavorate vi licenziano in tronco mettendovi sulla strada dall’oggi al domani, anziché abbandonarvi a reazioni impulsive e conflittuali tipo scioperi, proteste, manifestazioni di piazza, occupazioni e picchettaggi in palese controtendenza con la coesione nazionale, pensate positivo e ringraziate i padroni per il tempo libero che vi rimane per esercitare al meglio i vostri hobby.
Vita quotidiana. Anche l’uomo della strada dovrà collaborare alle grandi intese e al governo tecnico. Se, per esempio, un pirata della strada vi sperona o vi tampona, scendete dalla vostra auto e, anziché insultarlo o bestemmiargli contro, baciatelo a lungo e poi invitatelo a pranzo a casa vostra, per stringere subito amicizia in linea con il nuovo clima di coesione nazionale. Se, passeggiando, un borseggiatore vi strappa la borsa o il portafogli, evitate di gridare al ladro, anzi inseguitelo e, senza spaventarlo, domandategli da veri tecnici se gli serve altro. Se avete una gioielleria e la mattina, alzando la serranda, trovate un rapinatore che ve la sta svaligiando, anziché azionare l’allarme o peggio ancora metter mano alla pistola, fate anche voi i tecnici e suggeritegli amorevolmente la combinazione della cassaforte. Se, rincasando, trovate vostra moglie a letto col vostro migliore amico, contate fino a cento prima di reagire, e poi non fatelo; anzi siate tecnici fino in fondo e indicategli sottovoce il punto G della signora, affinché i due possano godere meglio, finalmente coesi.
di Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2011
Diventa tecnico anche tu!
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Questo blog nasce proprio nell'intento di condividere opinioni, idee, esperienze, progetti, filosofie, culture, modelli di sviluppo alternativi e/o complementari che per la prima volta, forse, ci permettano di sentirci un POPOLO unito che ha la consapevolezza, la forza e la capacità di scegliere il proprio futuro per sè e per le generazioni a venire. Un popolo che urla la propria indignazione verso quella classe politica cinica ed autoreferenziale che interpretando la politica come mezzo ad uso esclusivo proprio e dei propri affini a vantaggio personale e clientelare ha spezzato la catena di congiunzione con l'elettorato attivo, non fornendo risposte, non risolvendo problemi. Non resta che rimboccarci le maniche, fare politica attiva, dare il proprio contributo! ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare grande l'italia! Che ognuno di noi possa interpretare nel proprio quotidiano, con il proorio lavoro, le proprie aspirazioni, i propri sogni il CAMBIAMENTO che vorremmo vedere nella nostra bella ITALIA!
La più grande difficoltà sta nell'interpretare la politica come un mezzo al servizio della collettività, della giustizia sociale, uno strumento utile a migliorare la qualità della vita di tutti noi. gli anni trascorsi dal '94 ad oggi hanno segnato le menti, le coscienze ed i cuori, riempendoli di scontri verbali, contrapposizioni ideologiche, dietrologie politiche, lotte di classe. Tutto ciò fa gioco alla oligarchia classista avida di potere che detiene non soltanto il potere politco, ma soprattutto, il potere economico e finaziario di questo paese. In realtà "gli affari" vengono fatti con l'accordo di tutti trasversalmente ad ogni "finta ideologia" politica. La politica degli opposti schieramenti, delle tifoserie selvagge, della contrapposizione liberista-comunista è nella realtà odierna una assurda amenità anacronistica utile soltanto al conservatorismo liberista finto riformista che così continua a tenere sotto scacco le capacità imprenditoriali, i talenti intellettuali, la voglia di "cambiamento" di questo paese. Facciamo che queste eccellenze non rimangano inespresse: lottiamo "insieme" senza inutili contrapposizioni ideologiche. Una cosa ci accomuna tutti: l'amore per il nostro paese. lottiamo insieme per costruire un futuro migliore per tutti!
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