Giornata piena di impegni per Mario Monti. Il neo premier incontrerà i principali partiti per discutere le misure della manovra anticrisi che sarà varata lunedì. È entrata a Palazzo Chigi la delegazione del Terzo Polo composta da Pier Ferdinando Casini (Udc), Francesco Rutelli (Api) e Benedetto Della Vedova (Fli).
Il programma di oggi prevede, alle 12, la 'visita' a palazzo Chigi del Pdl con il segretario Angelino Alfano e poi, alle 21, del Pd con il leader Pier Luigi Bersani.
IPOTESI DI MANOVRA Fino a 25 mld, per la correzione dei conti e per la crescita. Prende forma la manovra che approderà lunedì mattina in Cdm: saranno il fisco, le pensioni, ma anche lo sviluppo a comporre un menu che punta a bilanciare risorse da recuperare e risorse da investire. Non solo rigore, dunque. Quanto all'equità, l'altro obiettivo di riferimento del piano Monti, i lavori sono ancora in corso. E le aspettative di partiti e parti sociali ancora alte. Nonostante lo spazio per trattare sia minimo. Il premier si è confrontato anche con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha ricevuto al Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri con il Ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, e il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli.
Due le novità emerse nelle ultime ore, che darebbero il segno di un provvedimento orientato a colpire anche chi finora ha pagato meno le conseguenze della crisi. Si sta lavorando su un aumento di due punti percentuali delle aliquote irpef più alte, quelle al 41 e al 43%, e su una tassa per i beni di lusso, che potrebbe colpire le barche, probabilmente non il possesso ma la tassa di stazionamento, e gli immobili di pregio. Misure che si aggiungerebbero al ritorno dell'Ici sulla prima casa e a meccanismi progressivi che incidano di più su chi possiede più abitazioni. In ballo ancora anche un aumento dell'iva, opzione che potrebbe essere accantonata se si puntasse con decisione sull'incremento dell'irpef. Dall'altra parte, sul fronte dello sviluppo, in campo ci sono, tra le altre misure, i primi sgravi Irap, un'imposta al 12% per gli investimenti in ricerca e la proroga del bonus energia al 55% anche per i prossimi tre anni.
BOCCIATURA DELLA CAMUSSO Intanto arriva una prima bocciatura sulle misure ventilate. È quella di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Stando alle indiscrezioni sulla manovra, in essa «non c'è traccia delle questioni 'paghi chi non ha mai pagato', e 'paghi di più chi ha finora pagato poco». Così la Camusso, che spera di venire «stupita» dalle misure e si dice «ancora affascinata dall'uso della parola equità usata dal governo». «L'agnello sacrificale» della manovra, stando a quanto finora è emerso dalle indiscrezioni, «è l'anzianità e la soglia dei 40 anni» di contributi», continua il segretario della Cgil, che ha ribadito come il numero 40 sia "magico e inviolabile". «Secondo alcune voci questa è una prima manovra e tra qualche mese ce ne sarà un'altra», ha poi aggiunto.
PACCHETTO CASA Il cantiere è comunque ancora aperto. Quello che, in questo fine settimana attende il premier Mario Monti e l'intero Governo è un rush finale serrato, in vista dell'ora x fissata per lunedì. Un percorso stringente che prevede, oltre al lavoro di definizione e stesura tecnica dei provvedimenti, una fitta serie di consultazioni con i rappresentanti delle forze politiche e sociali, convocate, queste ultime, per domenica mattina alle 9,30. Quella tra governo e parti sociali non sarà però una trattativa vera e propria. Infatti, il Governo, potrebbe presentare su alcune misure 'sensibilì diverse opzioni equivalenti in termini di gettito e, dal giro di ricognizione con le parti, individuare quelle più condivise e funzionali alla logica di arrivare a confezionare un pacchetto equilibrato. La manovra, la cui entità potrebbe arrivare fino a 25 miliardi, metà dei quali volti alla correzione del deficit, è, dunque, sulla rampa di lancio, con un mix di interventi volti a coniugare rigore e crescita. Piatto forte del menu è la partita fiscale con un il 'pacchetto casa'. Nell'ambito della stretta sugli immobili, alla quale starebbe lavorando il Governo, spunta anche una sorta di patrimoniale 'leggerà. Questa misura prevederebbe un meccanismo impositivo progressivo che andrebbe ad incidere, collegandosi all'Ici, su coloro che possiedono più di un'abitazione.
Non solo. La manovra prevede il ritorno di una tassazione sull'abitazione principale, prevedendo una serie di detrazioni legate al reddito, alla composizione del nucleo familiare. Potrebbe essere rimandata invece ad una apposita delega, vista la complessità dell'operazione, la rivalutazione delle rendite catastali.
EVASIONE FISCALE Sul fronte delle entrate, la manovra prevede anche nuove misure di lotta all'evasione fiscale, con l'abbassamento a 500 euro della soglia di tracciabilità del denaro contante. Sul versante della spesa, invece, la partita più delicata e spinosa è quella della pensioni. Punto fermo è il passaggio al contributivo pro rata, che, sulla carta, non è destinato a portare grandi numeri in termini di gettito (il sistema retributivo è destinato ad esaurirsi naturalmente nel 2106) ma che rappresenta una misura di equità generazionale. Le misure in materia previdenziale si articolano poi in un trittico di interventi che prevedono l'eliminazione della finestra mobile, lo slittamento di 12 o 18 mesi per lavoratori dipendenti e autonomi per il pensionamento, il ritocco all'insù di uno o due anni al tetto dei 40 anni di contribuzione necessari per andare in pensione senza requisiti anagrafici e l'anticipo di un anno, rispetto alla tabella della riforma Damiano, di quota 97 per i dipendenti e 98 per gli autonomi (rispettivamente, 62 anni di età e 35 di contributi e 63 anni di età e 35 di contributi).
Manovra in corso
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La più grande difficoltà sta nell'interpretare la politica come un mezzo al servizio della collettività, della giustizia sociale, uno strumento utile a migliorare la qualità della vita di tutti noi. gli anni trascorsi dal '94 ad oggi hanno segnato le menti, le coscienze ed i cuori, riempendoli di scontri verbali, contrapposizioni ideologiche, dietrologie politiche, lotte di classe. Tutto ciò fa gioco alla oligarchia classista avida di potere che detiene non soltanto il potere politco, ma soprattutto, il potere economico e finaziario di questo paese. In realtà "gli affari" vengono fatti con l'accordo di tutti trasversalmente ad ogni "finta ideologia" politica. La politica degli opposti schieramenti, delle tifoserie selvagge, della contrapposizione liberista-comunista è nella realtà odierna una assurda amenità anacronistica utile soltanto al conservatorismo liberista finto riformista che così continua a tenere sotto scacco le capacità imprenditoriali, i talenti intellettuali, la voglia di "cambiamento" di questo paese. Facciamo che queste eccellenze non rimangano inespresse: lottiamo "insieme" senza inutili contrapposizioni ideologiche. Una cosa ci accomuna tutti: l'amore per il nostro paese. lottiamo insieme per costruire un futuro migliore per tutti!
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