Gli Stati Uniti piu’ veloci di Eurolandia. L’economia americana crescera’ quest’anno del 2,1% per poi accelerare nel 2013 al +2,4%. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), stimando per Eurolandia una contrazione del pil dello 0,3% quest’anno. Il pil dell’area euro crescere’ dello 0,9% nel 2013.
Le prospettive per l’economia mondiale si stanno gradualmente rafforzando, ma i recenti miglioramenti sono fragili e i rischi al ribasso elevati. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), sottolineando che i rischi maggiori che pesano sull’economia sono l’Europa e il petrolio, con le tensioni geopolitiche che hanno effetto sul mercato e potrebbero causare, in caso di distruzioni alla produzione in Iran, un balzo dei prezzi.
“La ripresa resta ancora molto fragile, dice, il sistema finanziario europeo va verso una stabilizzazione, anche se il debito é molto, troppo alto, sia quello pubblico che quello privato, ma l’economia va un po’ meglio rispetto a qualche mese fa, ma non possiamo compiacersi visto che il prezzo del petrolio é sempre alto
Secondo il numero uno del Fmi infine ci sono in Europa incoragginati segnali di stabilizzazione finanziaria, anche se il sistema resta sotto pressione.
Mario Draghi, governatore della BCE: “Tutti i nostri provvedimenti sono di natura temporanea. I finanziamenti, inoltre, non possono sostituire i capitali, le sane riforme fiscali e strutturali. Esse determinano una crescita sostenibile e la stabilità nell’economia europea”.
La liquidità concessa dalla Bce alle banche europee, secondo Draghi, nel tempo arriverà all’economia reale, ma perché sia produttiva è utile mantenere una politica monetaria espansiva. Quanto alle previsioni i recenti dati macroeconomici sono ambigui e sottolineano incertezza. Il consolidamento dei conti, tuttavia, è stato avviato, ora si attendono i risultati.
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