Il divieto di vendite allo scoperto posto dalla Consob e dalla Cnmv, il suo equivalente spagnolo, consente alle borse europee di ridurre le perdite al termine di una seduta influenzata dai timori che la Spagna sia costretta a chiedere un piano di salvataggio, con i rendimenti dei Bonos a dieci anni che hanno toccato nuovi record. A registrare le perdite minori e' proprio Madrid, dove l'indice Ibex cede l'1,1% a 6.177,4 punti, con alcuni bancari in territorio positivo (Bbva +1,39%, Santander +1,89%, Bankia addirittura +8,41%). La Cnmv ha vietato lo short selling per tre mesi su tutti i titoli e i prodotti finanziari. A Milano, invece, lo stop durera' una settimana e riguardera' solo i bancari e gli assicurativi. Piazza Affari incassa quindi un colpo piu' duro, con l'Ftse MIb giu' del 2,76% a 12.706,36 punti. A indossare la maglia nera e' invece Francoforte, dove il Dax perde il 3,18% a 6.419,33 punti. Sotto tiro Commerzbank (-5,46%) e Munich Re (-4,47%). Banche nel mirino anche a Parigi, dove il Cac 40 scende del 2,89% a 3.101,53 punti, con Credit Agricole a -5,01%, Bnp Paribas a -5,05% e SocGen a -4,12%, societa' che pagano la loro esposizione nei confronti del debito greco. E' tornata infatti sui mercati la paura, sulla scia di indiscrezioni diffuse da Der Spiegel, che i creditori internazionali possano lasciare Atene al suo destino.
Nonostante le rassicurazioni del Fondo Monetario Internazionale, la borsa di Atene crolla cosi' dell'8,1%.
Arretra infine del 2,09% l'Ftse 100 di Londra, a 5.533,87 punti, con Barclays, la banca protagonista dello scandalo Libor, che lascia sul terreno il 4,74%.
La Speculazione allo scoperto non è altro che la combinazione di una speculazione al rialzo o al ribasso dei prezzi. Lo speculatore può anche agire allo scoperto ossia, l'investitore, detto in gergo "scopertista", può vendere degli strumenti finanziari che ancora non possiede, scommettendo su un abbassamento del loro prezzo in modo da acquistarli prima della scadenza del pagamento. In questo modo, guadagna sulla differenza fra il prezzo di vendita e quello inferiore di acquisto. Una compravendita allo scoperto offre margini di guadagno più elevati quando viene effettuata con degli strumenti finanziari che hanno una forte volatilità, cioè possono variare il loro prezzo in modo consistente anche in pochi giorni di tempo. Gli strumenti derivati rientrano in questa categoria. Per arginare il fenomeno delle vendite allo scoperto, le autorità di regolamentazione possono imporre un breve periodo per la liquidazione delle operazioni. Una misura più radicale è l'obbligo per l'emittente l'ordine di avere proprietà e disponibilità dei titoli dal giorno stesso dell'ordine fino al regolamento dell'operazione, escludendo il prestito temporaneo di titoli.
Si capisce bene come la compravendita di strumenti finanziari allo scoperto è una forma di speculazione finanziaria che è resa possibile dall'esistenza di un periodo di alcuni giorni che intercorre dal momento dell'operazione a quello della sua liquidazione con lo scambio dei titoli e del controvalore in moneta. Da un punto di vista teorico, dato che la moneta è un bene come altri, chiunque speculi al rialzo sul prezzo di un bene sta, nello stesso istante, speculando al ribasso sul valore della moneta rispetto a quel bene.
In Alcuni paesi i regolatori del mercati finanziari hanno approvato dei regolamenti per contrastare le vendite allo scoperto poiché considerate come operazioni destabilizzanti del mercato.
Da tutto ciò si evince che l'attuale crisi è generata dalla speculazione finanziaria. Non bastano manovre, non servono tagli lineari, non ci sono spending review che tengano: appena la Consob ha deciso, ieri, di impedire le vendite allo scoperto, abbiamo registrato significativi recuperi delle perdite ed abbassamento degli spread con una speculazione meno incisiva. Sono mesi che chiedo di impedire le vendite allo scoperto, visto che in Germania sono state addirittura messe fuori legge . Il fatto che in Italia non si sia fatto vuol dire una cosa sola: i nostri governanti utilizzano la speculazione per ricattare i lavoratori, smantellando lo stato sociale tagliando posti di lavoro, garanzie, diritti presenti e futuri, poi quando il gioco si fa troppo rischioso tirano un po’ il freno – ad esempio bloccando le vendite allo scoperto – ma senza fermare il fenomeno della speculazione. Il punto è proprio questo: vi è un uso politico della speculazione e nessuna azione per bloccarla davvero. Adesso le vendite allo scoperto vengano messe fuorilegge. Sarebbe un primo passo per una lotta contro gli speculatori.
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