I discorsi sulla crisi, sull’euro, sul futuro dell’Europa si fanno sempre più concitati, ma, ahimè, anche più confusi. È indiscusso che siamo arrivati a un giro di boa epocale ma, per comprenderne le reali origini e le possibili conseguenze, occorre avere ben presenti i seguenti cinque concetti che vengono puntualmente ignorati o di cui si parla solo in modo ambiguo e scorretto.
1) Il divario tra finanza ed economia è ormai totale.
Ai mercati ci si affida per ricevere consensi o condanne facendo finta di ignorare che gli stessi sono gestiti esclusivamente dai magnati della finanza, dai giocolieri della speculazione, dai pirati dell’usura e non hanno nulla a che vedere con i popoli, con le esigenze dei cittadini, con gli interessi delle nazioni.
Gli “aiuti” che vengono forniti sono indirizzati sempre alle banche, mai all’economia reale, quella del lavoro e delle famiglie. Sono solo “aiuti” che il padrino elargisce ai propri picciotti per garantirsi il controllo del territorio e favorire lo sviluppo delle proprie attività criminali.
2) Le monete che circolano – prima fra tutte l’euro – sono solo uno strumento della finanza e non hanno nessun rapporto con le economie nazionali.
La quantità di denaro attualmente esistente –che è stampato senza nessuna copertura aurea, argentea, o qualsivoglia altra garanzia – è dieci volte superiore alla somma necessaria per acquistare tutti i beni esistenti al mondo.
Economicamente è un assurdo, monetariamente una truffa – è solo carta straccia –, praticamente rappresenta solo uno strumento di potere e un’arma innescata contro i popoli.
L’euro è una moneta coniata da una Banca di proprietà di Banche private, così come la Banca d’Italia e tutti gli altri Istituti Centrali europei.
E, per giunta, tra i proprietari della BCE ci sono anche 10 Banche di emissione di nazioni che non hanno accettato di utilizzare l’euro. La Banca d’Inghilterra, che continua a stampare le sterline, è proprietaria del 15% dell’Istituto che emette l’euro.
3) Il debito pubblico non è altro che il risultato dello strozzinaggio cui è sottoposto lo Stato dall’usura bancaria internazionale.
In Italia ha cominciato a lievitare (dal 50 al 125% del PIL) a partire dal 1981, anno in cui, grazie alla legge Andreatta, la Banca d’Italia è stata esonerata dall’obbligo di acquistare i titoli di Stato emessi dal governo e, conseguentemente, ci si è dovuti rivolgere al mercato finanziario internazionale.
L’ammontare del debito pubblico italiano – arrivato a quota 2000 miliardi di euro – corrisponde esattamente alla somma degli interessi pagati dallo Stato per i titoli emessi dal 1990 ad oggi. Non un euro di più, non un euro di meno.
Il Giappone, che ha il debito pubblico record – 233% del PIL – non soffre di crisi finanziaria e non è costretto a subire i diktat della finanza internazionale perché i propri titoli sono stati assorbiti, per il 96%, all’interno della propria economia.
4) Occorre tornare alla moneta di Stato, emessa da una Banca Centrale di proprietà dello Stato.
Attualmente la valuta circolante è ascritta a debito del bilancio dello Stato, costa interessi passivi ed è di proprietà di chi l’ha emessa: una banca privata. La moneta di Stato, una valuta cioè che rappresenti la ricchezza – i beni e la produzione – esistente in una nazione, invece è di proprietà del popolo e non costa nessun interesse.
5) La crisi finanziaria non è altro che un’operazione di potere pilotata contro i popoli per costringerli ad accettare la rinuncia alla propria sovranità nazionale a favore di carrozzoni – come l’Europa che vorrebbero – governati esclusivamente e insindacabilmente dagli uomini del denaro, della speculazione e dell’usura.
Prima che sia troppo tardi, per la salvaguardia degli interessi del popolo e la sopravvivenza delle nazioni, occorre imboccare l’unica strada percorribile: uscire dall’euro, nazionalizzare la Banca d’Italia e stampare moneta di Stato.
Il resto, tutto il resto, rappresenta solo chiacchiere inutili.
Mario Consoli
LA SOLUZIONE Uscire dall’euro, nazionalizzare Bankitalia, battere moneta di Stato
Search
Questo blog nasce proprio nell'intento di condividere opinioni, idee, esperienze, progetti, filosofie, culture, modelli di sviluppo alternativi e/o complementari che per la prima volta, forse, ci permettano di sentirci un POPOLO unito che ha la consapevolezza, la forza e la capacità di scegliere il proprio futuro per sè e per le generazioni a venire. Un popolo che urla la propria indignazione verso quella classe politica cinica ed autoreferenziale che interpretando la politica come mezzo ad uso esclusivo proprio e dei propri affini a vantaggio personale e clientelare ha spezzato la catena di congiunzione con l'elettorato attivo, non fornendo risposte, non risolvendo problemi. Non resta che rimboccarci le maniche, fare politica attiva, dare il proprio contributo! ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare grande l'italia! Che ognuno di noi possa interpretare nel proprio quotidiano, con il proorio lavoro, le proprie aspirazioni, i propri sogni il CAMBIAMENTO che vorremmo vedere nella nostra bella ITALIA!
La più grande difficoltà sta nell'interpretare la politica come un mezzo al servizio della collettività, della giustizia sociale, uno strumento utile a migliorare la qualità della vita di tutti noi. gli anni trascorsi dal '94 ad oggi hanno segnato le menti, le coscienze ed i cuori, riempendoli di scontri verbali, contrapposizioni ideologiche, dietrologie politiche, lotte di classe. Tutto ciò fa gioco alla oligarchia classista avida di potere che detiene non soltanto il potere politco, ma soprattutto, il potere economico e finaziario di questo paese. In realtà "gli affari" vengono fatti con l'accordo di tutti trasversalmente ad ogni "finta ideologia" politica. La politica degli opposti schieramenti, delle tifoserie selvagge, della contrapposizione liberista-comunista è nella realtà odierna una assurda amenità anacronistica utile soltanto al conservatorismo liberista finto riformista che così continua a tenere sotto scacco le capacità imprenditoriali, i talenti intellettuali, la voglia di "cambiamento" di questo paese. Facciamo che queste eccellenze non rimangano inespresse: lottiamo "insieme" senza inutili contrapposizioni ideologiche. Una cosa ci accomuna tutti: l'amore per il nostro paese. lottiamo insieme per costruire un futuro migliore per tutti!
Powered by Blogger.
Blog Archive
-
▼
2012
(278)
-
▼
luglio
(22)
- La resa dei conti
- Soros, è arrivata la fine dell'euro!
- Crisi finanziaria e Nuovo Ordine Mondiale
- Quel DRAGO di DRAGHI...
- La rottura monetaria
- La Germania specula, i nostri politici oziano
- FERMARE LO SQUALO SPECULATORE!
- Monti: disamina di un FALLIMENTO
- FIRME NON DEPOSITABILI !!! NIENTE REFERENDUM !La c...
- 1992-2012, venti anni senza giustizia e verità
- La Sicilia commissariata
- Spread a 500, risolvere la crisi spagnola è la chiave
- Caos nel Pd: ma i matrimoni gay sono una priorità?
- Hollande, il primo NO TAV!
- Crisi? Colpa dei sindacati! Monti l'ha sparata gro...
- Legge elettorale ad porcellum
- Monti, il rigorista!
- SQUINZI-CAMUSSO: la coppia più strana del mondo!
- Spending review: sforbiciata al welfare!
- Raccomandate EQUITALIA sono NULLE !
- De Magistris, "Che Guevara" denoantri! "Scassiamo ...
- LA SOLUZIONE Uscire dall’euro, nazionalizzare Bank...
-
▼
luglio
(22)
0 Comments Received
Leave A Reply