E' nato alle cinque della sera il governo di Enrico Letta, quando il segretario generale del Quirinale - Donato Marra - ha annunciato: "Il presidente incaricato ha sciolto la riserva". Qualche istante dopo, nella sala stampa del Colle, è arrivato il neopremier. Nessun segno particolare di emozione nella voce, Enrico Letta ha presentato la sua futura squadra. Al ministero dell'Interno Angelino Alfano, che sarà anche vicepremier. All'economia Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia. Agli Esteri Emma Bonino, fino a qualche giorno fa candidata anche alla presidenza della Repubblica. Alla Difesa andrà Mario Mauro, di Scelta civica. Alla Giustizia - casella delicatissima - Annamaria Cancellieri. Agli affari europei, riconfermato, Enzo Moavero. Agli Affari regionali Graziano Delrio (Pd), attuale presidente dell'Anci. Maurizio Lupi - Pdl, area Comunione e Liberazione - alle Infrastrutture. Enrico Giovannini - presidente dell'Istat - al Lavoro. Alla Coesione territoriale Carlo Trigilia, sociologo e professore a Firenze. Ai Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Alle Pari opportunità Iosefa Idem, pluricampionessa olimpica nella canoa, eletta nel Partito democratico. Alla Semplificazione va Giampiero D'Alia, segretario regionale dell'Udc in Sicilia e vicecapogruppo di Scelta civica alla Camera. Allo Sviluppo economico Flavio Zanonato (Pd), sindaco di Padova. Alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, deputato Pdl, avvocato, 38 anni, il cui matrimonio con il Pd Francesco Boccia è stato uno dei fatti politico-sentimentali della scorsa legislatura. All'Università e ricerca Mariachiara Carrozza, professoressa alla Scuola superiore Sant'anna di Pisa. Alla Salute Beatrice Lorenzin, Pdl, in politica fin dagli esordi di Forza Italia, con il movimento giovanile del partito. E poi Gaetano Quagliariello - uno dei saggi scelti da Napolitano - andrà agli Affari costituzionali. Andrea Orlando, giovane turco del Pd, sarà ministro dell'ambiente. Cecile Kyenge (Pd) - di origine congolese - è il nuovo ministro dell'Integrazione Ai Beni culturali Massimo Bray, direttore editoriale Treccani e deputato Pd. Infine Filippo Patroni Griffi, ministro
uscente della Pubblica amministrazione, è il nuovo sottosegretario alla presidenza del consiglio.
"Sono soddisfatto per la squadra che siamo riusciti a comporre - ha detto Enrico Letta - per il record della presenza femminile e per il ringiovanimento della compagine". Le donne in effetti sono sette. Tra i 21 ministri, nove vanno al Pd, 5 al Pdl, 3 a Scelta civica. Ma soprattutto - e questo sembra essere il vero tratto distintivo dell'esecutivo - non ci sono esponenti divisivi, cioè difficilmente accettabili dagli altri partner della strana coalizione.
Subito dopo Letta, ha parlato Giorgio Napolitano, minimizzando il ruolo svolto dal Quirinale: "Il presidente incaricato Enrico Letta - ha detto - è stato l'artefice della nascita di questo governo, io solo ho assecondato il suo sforzo. Da questo esecutivo arrivano novità, freschezza e competenza. Ora auspico la massima coesione". E poi: "Non c'è bisogno di alcuna formula speciale per definire questo governo: è un governo politico, formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della nostra Costituzione e della nostra cultura parlamentare". Il via libera al governo, in realtà, è avvenuto dopo oltre un'ora di colloquio proprio tra Napolitano e Letta, al Quirinale. Un faccia a faccia decisivo per sciogliere gli ultimi nodi.
La mattinata di incontri. La giornata di Enrico Letta era cominciata presto, con l'obiettivo appunto di chiudere la partita in giornata. Il primo appuntamento è stato con Pier Luigi Bersani, per cercare una soluzione in grado di tenere compatto il Pd. E dal segretario uscente è arrivato un avvertimento per il Pdl: "Il governo non si fa a tutti i costi''. Insomma, il partito di Berlusconi non deve provare ad alzare troppo la posta. Subito dopo il premier incaricato ha visto Silvio Berlusconi, accompagnato da Angelino Alfano e Gianni Letta. E proprio il segretario del Pdl ha chiarito: "Dai giornali le solite mistificazioni. Dal Popolo della Libertà nessun veto a Massimo D'Alema perché non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il Pdl come pretesto''. Un'apertura a D'Alema, con un doppio significato: far saltare i possibili no nei confronti dei big di via dell'Umiltà e attribuire al campo democratico le possibili obiezioni a un incarico per l'ex premier, in corsa per la Farnesina. Al termine dell'incontro, Berlusconi appare il più fiducioso: "Credo che Letta giurerà già stasera. Io non sarò ministro". Nella squadra di Letta alla fine non ci saranno né lui, né D'Alema, né Monti. Nel nome del rinnovamento generazionale, certo. Ma anche per rendere meno turbolento il futuro già precario del nuovo esecutivo.
Governo, Letta ha sciolto la riserva. 21 ministri: Alfano all'Interno e vicepremier. Saccomanni all'economia, Cancellieri giustizia Bonino agli Esteri, Mauro alla Difesa
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Questo blog nasce proprio nell'intento di condividere opinioni, idee, esperienze, progetti, filosofie, culture, modelli di sviluppo alternativi e/o complementari che per la prima volta, forse, ci permettano di sentirci un POPOLO unito che ha la consapevolezza, la forza e la capacità di scegliere il proprio futuro per sè e per le generazioni a venire. Un popolo che urla la propria indignazione verso quella classe politica cinica ed autoreferenziale che interpretando la politica come mezzo ad uso esclusivo proprio e dei propri affini a vantaggio personale e clientelare ha spezzato la catena di congiunzione con l'elettorato attivo, non fornendo risposte, non risolvendo problemi. Non resta che rimboccarci le maniche, fare politica attiva, dare il proprio contributo! ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare grande l'italia! Che ognuno di noi possa interpretare nel proprio quotidiano, con il proorio lavoro, le proprie aspirazioni, i propri sogni il CAMBIAMENTO che vorremmo vedere nella nostra bella ITALIA!
La più grande difficoltà sta nell'interpretare la politica come un mezzo al servizio della collettività, della giustizia sociale, uno strumento utile a migliorare la qualità della vita di tutti noi. gli anni trascorsi dal '94 ad oggi hanno segnato le menti, le coscienze ed i cuori, riempendoli di scontri verbali, contrapposizioni ideologiche, dietrologie politiche, lotte di classe. Tutto ciò fa gioco alla oligarchia classista avida di potere che detiene non soltanto il potere politco, ma soprattutto, il potere economico e finaziario di questo paese. In realtà "gli affari" vengono fatti con l'accordo di tutti trasversalmente ad ogni "finta ideologia" politica. La politica degli opposti schieramenti, delle tifoserie selvagge, della contrapposizione liberista-comunista è nella realtà odierna una assurda amenità anacronistica utile soltanto al conservatorismo liberista finto riformista che così continua a tenere sotto scacco le capacità imprenditoriali, i talenti intellettuali, la voglia di "cambiamento" di questo paese. Facciamo che queste eccellenze non rimangano inespresse: lottiamo "insieme" senza inutili contrapposizioni ideologiche. Una cosa ci accomuna tutti: l'amore per il nostro paese. lottiamo insieme per costruire un futuro migliore per tutti!
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