Il calo delle tasse riguarderà i redditi più bassi e le famiglie, ma non sarà immediato. Nel decreto fiscale che arriverà venerdì sul tavolo del consiglio dei ministri «non ci sarà» una restituzione immediata. È il premier Mario Monti a confermare quanto scritto nella bozza del dl, nella quale appunto si rinviano al 2014, dopo il pareggio di bilancio, possibili decisioni di calo delle tasse. «Bisogna aspettare un momento» ma non è detto che bisognerà attendere proprio il 2014. Il governo è prudente, «va con i piedi di piombo», per usare l'espressione del presidente del Consiglio, ma in ogni caso si attendono «robusti benefici» dalla lotta all'evasione. Al momento invece nessuna misura sull'Ici per la Chiesa. «Non so se viaggia con il decreto di venerdì - ha detto ancora Monti rimandando ai tecnici di Palazzo Chigi - ma è in dirittura d'arrivo». Mancano anche le riforme che dovrebbero invece entrare nella delega: sfoltimento degli sconti fiscali, catasto, abuso di diritto. Comincia dunque a prendere forma il decreto fiscale. Arrivano le semplificazioni, nuove misure di lotta all'evasione ma anche misure per venire incontro ai contribuenti provati dalla crisi economica: dalla cancellazione dei debiti fiscali sotto i 30 euro al limite nel pignoramento degli stipendi, fino alle rate variabili e crescenti per pagare quanto dovuto a Equitalia. Nessuna tregua invece per chi evade: torna allora l'elenco clienti-fornitori, che garantirà un controllo serrato operazione su operazione. Arrivano anche le liste 'nerè degli evasori: i commercianti e professionisti «ripetutamente» pizzicati a evadere l'obbligo di emettere lo scontrino o la ricevuta fiscale entreranno in liste selettive di contribuenti, dalle quali gli ispettori fiscali potranno pescare per fare nuovi accertamenti. Le parti sociali chiedono al governo di anticipare la misura che prevede un alleggerimento della pressione fiscale. Deve proseguire la lotta all'evasione ma «tutti gli introiti devono essere usati per la crescita, non possiamo pensare di lasciare questa pressione fiscale», ha ribadito la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, «è positivo che il governo si ponga l'obiettivo di utilizzare i proventi della lotta all'evasione per sostenere il reddito delle fasce più bisognose e per le famiglie numerose». Ma, aggiunge, «il 2014 è troppo lontano». Sulla stessa linea d'onda anche il segretario confederale della Uil Domenico proietti: «Il 2014 è una data troppo lontana per avviare la riduzione delle tasse».

Le promesse disattese dal decreto fiscale presentato dall'esecutivo questa settimana circa il pagamento dell'ICI (o IMU) da parte della Chiesa Cattolica sembrano lasciare spazio a tentennamenti, ripensamenti. Il computo totale dei maggiori introiti sarebbe di 600 milioni, secondo i Comuni. Altre stime parlano di un miliardo. L’Ici, anzi l’Imu alla chiesa potrebbe essere un bell’introito per gli enti locali in tempo di crisi.

Speriamo non sia l'ennesima "finta" del Presidente del Consiglio Monti utile a guadagnare un pò di consenso in vista delle elezioni della prossima primavera. A suo dire lui non ne avrà bisogno, il Cavaliere, sicuramente.