Il senatore del Pdl, celebre per le continue gaffe in interviste e in Parlamento, vola nel paese asiatico per incontrare il dittatore Kim Jong-Un. Ecco una videoraccolta dei suoi interventi migliori utile per fotografare la caratura internazionale del personaggio(24 luglio 2013) Ci siamo. Ventiquattro luglio duemilatredici. Il senatore del Popolo della Libertà Antonio Razzi si reca nel cuore della Corea del Nord. Per incontrare il dittatore Kim Jong-Un. Aspettando l'incontro del secolo, abbiamo pensato di regalarvi una sorta di 'meglio del peggio'.


 


Dopo un lungo lavoro di mediazione con gli ambasciatori delle due Coree - "con loro ho dialogato molto, ora vorrei farli incontrare nella pizzeria Da Mario, a Napoli", disse qualche tempo fa - ora il segretario della commissione Esteri è pronto a scrivere la storia, e riuscire laddove Barack Obama ha fallito. Portare pace e serenità in Corea, scongiurare la "minaccia atomica", "riunificare" la penisola, forte dell'amicizia che lo lega al leader di Pyongyang. Eh già, perché Razzi lo conosce davvero il buon vecchio Kim, o almeno così dice: "parliamo tedesco insieme, lui da giovane ha studiato a Berna, ed io facevo l'operaio proprio lì".

Certo, la preoccupazione è molta - è pur sempre il senatore che scambiò lo "spread" con qualche strana cosa relativa al commercio dei ciuchi (davvero) - ma Razzi ha giurato di essere in ottimi rapporti con l'establishment nordcoreano e, soprattutto, di "sapere tutto della politica internazionale, tutto!".

Oramai il dado è tratto. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ed il presidente della commissione Esteri Casini sono al corrente di tutto. I colleghi del senatore, tra uno sganascio e l'altro, lo caricano dicendogli "daje Anto', ti daranno il Nobel per la pace!". Lui ci crede e replica che sì, "forse ci volevo proprio io, Antonio Razzi, per far cadere il 'Muro' coreano".