La campagna elettorale in Italia si è infuocata. Silvio Berlusconi ha acceso la miccia, e dopo la sua invasione mediatica è seguita la rincorsa di Mario Monti, con tanto di “salita” nei social network. Il favorito per Palazzo Chigi rimane comunque Pierluigi Bersani, anche se le controverse compagnie del Cavaliere come Marcello Dell’Utri riscuotono attenzione come i suoi attacchi alla Germania.
BOOM ELETTORALE - La partenza della campagna elettorale era stata fiacca, ma ora l’Italia si sta accendendo per le prossime consultazioni nazionali. Lo scenario è cambiato grazie al pieno ritorno in campo del Cavaliere, e alla “salita” in politica di Mario Monti. Secondo 20 Minuten è proprio lo scontro tra gli ultimi due inquilini di Palazzo Chigi l’elemento più saliente della campagna elettorale di queste ultime settimane. Berlusconi non perde occasione per denigrare Monti, rimarcando l’inutilità del voto alla nuova coalizione centrista che si basa sull’alleanza tra Udc, Fli, Italia Futura e i principali ministri del governo tecnico. Un inasprimento dei toni contro il Professore che ha caratterizzato il ritorno in scena del Cavaliere, e che prevedibilmente salirà di tono ora che è stata siglata l’alleanza con la Lega Nord. Il Carroccio si è da sempre opposto al governo Monti, additandolo come “nemico del Nord” per l’aumento delle tasse e la riduzione dei trasferimenti agli enti locali.
AMICO DI MAFIA - L’ossessiva campagna contro i tecnici “servitori ” della Merkel caratterizzerà probabilmente la campagna elettorale del Pdl e della Lega. In Germania però ritorna l’inquietudine per le compagnie del Cavaliere, da sempre attorniato di persone con severi problemi con la giustizia. L’attenzione di Bild Zeitung si rivolge alla possibile nuova candidatura di Marcello Dell’Utri. Dopo l’annuncio di Berlusconi di non ricandidare l’amico con il quale ha fondato Forza Italia, il centrodestra ha trovato una via d’uscita fornendo al senatore un posto nelle liste di “Grande Sud”, la nuova formazione di Miccichè. Bild Zeitung titola in modo molto netto, rimarcando come “Berlusconi vuole portare in Parlamento il compagno della mafia”. Una durissima allusione alla condanna subita da Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, poi annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione. Bild Zeitung cita un altro possibile problema giudiziario del “miglior amico” di Berlusconi, l’acquisto di una mega villa nella Repubblica Domenicana comprata grazie ad una dubbia compravendita di un’altra abitazione di lusso sul lago di Como. L’acquirente della villa sul Lario è proprio il grande amico di Dell’Utri, il Cavaliere.
BERSANI, IL FAVORITO - Lo scontro tra Monti e Berlusconi non cambia però la natura della competizione, che al momento è caratterizzata da un chiaro favorito. Il prossimo inquilino di Palazzo Chigi dovrebbe essere Pierluigi Bersani, almeno secondo il quadro rilevato da tutte le intenzioni di voto. Attualmente la coalizione di centrosinistra viaggia intorno al 40% nei sondaggi, un dato che dovrebbe permettere a Pd, Sel e i loro alleati più piccoli di conquistare il premio di maggioranza del 55% dei seggi della Camera dei Deputati assegnato dal Porcellum su base nazionale. Anche con l’alleanza con la Lega il centrodestra rimane molto distante, staccato di più di dieci punti, mentre il polo centrista guidato da Mario Monti langue poco sopra il 10%. Secondo il quotidiano austriaco Kurier la chiave del successo di Bersani è la sua esperienza unita alla sua ostilità verso il populismo. “Il leader del Pd viene appoggiato da tutti quelli che temono la prosecuzione della rigida austerità perseguita dal governo Monti, ma che al contempo rifiutano un ritorno di Berlusconi al potere”. Kurier rimarca il pragmatismo di Bersani, che non “racconterà favole” in campagna elettorale, sottolineando così il grave stato di crisi nel quale si trova l’Italia.
TWITTERMONTI - Die Welt dedica invece la sua attenzione alla “salita” nei social network di Mario Monti. Il colloquio su Twitter svolto dal leader del centro è secondo il quotidiano conservatore una necessità di marketing elettorale. In questo momento infatti il nuovo Polo moderato, nonostante l’appoggio di Confindustria, Fiat, Vaticano e Cei, si trova in difficoltà nei sondaggi. Monti si è dichiarato indisponibile a qualsiasi ruolo di governo con l’eccezione di quello di presidente del Consiglio, ma l’ex Commissario Ue rischia di arrivare quarto, dietro a Bersani, Berlusconi e perfino Grillo. Ecco perchè, rimarca Die Welt, Mario Monti si è gettato a capofitto in una campagna elettorale che ne sta cambiando la sua stessa natura, come ammesso da lui stesso. Il professore ha iniziato ad attaccare con forza i suoi principali avversari, deviando così dagli atteggiamenti algidi e sempre cordiali che avevano contraddistinto il suo mandato a Palazzo Chigi. Monti ha esultato per aver superato i 100 mila follower su Twitter con un “Wow” e con gli emoticon, con tanto di foto accanto al suo Mac, ma la riverniciatura “choosy” del tecnico dei tecnici non pare aver giovato molto al suo consenso. Mario Monti rimane il politico italiano più popolare con un gradimento poco sotto il 50%, ma l’apprezzamento per la sua personalità non sembra in grado di conquistare nuovi consensi per la coalizione centrista.
I tedeschi ci vedono e giudicano così...Per giudicare consapevolmente, soprattutto in cabina elettorale, sarebbe anche il caso che gli italiani avessero la bontà di comprendere il funzionamento di una repubblica parlamentare (come la nostra, ndr)... Forse capirebbero la strumentalità e l'infondatezza degli attacchi del PDL e di Berlusconi all'esecutivo uscente ed alla persona di Mario Monti, visto che ogni singolo provvedimento proposto non avrebbe visto la luce, non sarebbe stato approvato, non sarebbe entrato in vigore, non sarebbe stato legge senza l'approvazione della maggioranza parlamentare! Ossia del partito e del leader (Berlusconi) che più di altri attaccano oggi Monti ed il suo operato. Consideriamo come aveva lasciato l'Italia il Cavaliere ed il suo preparatissimo Ministro dell'economia (gli unici a negare la stessa esistenza della crisi, dal 2008 fino a 2009 inoltrato, ndr). Gli stessi che nel 2010 sono intervenuti con 5 manovre finanziarie consecutive cercando di "turare la voragine" aperta dalla irresponsabilità ed anche dalla incapacità di far fronte alla drammatica prospettiva del fallimento. Ecco gli stessi colpevoli di averci condotto dritti nell'occhio del ciclone della peggiore crisi finanziaria dopo il 1929, gli stessi colpevoli degli aumenti IVA pregressi e futuri, della introduzione dell'IMU, dell'aumento del debito pubblico e del record di ammortizzatori sociali utilizzati in un anno solare, oggi si presentano come coloro i quali sono in grado di risolvere, sollevare, portare in porto, tranquillizzare, calmierare, difendere i nostri risparmi, i nostri sudori, le nostre vite, il nostro futuro... Sicuramente il governo Monti ha responsabilità rilevanti! Avrebbe potuto utilizzare le "ingenti" risorse finanziarie prodotte dalla tassazione per indirizzare la politica economica e le scelte sociali verso finalità di redistribuzione del reddito, garantendo finalità di equità e giustizia sociale secondo criteri di progressività tutelati dalla costituzione stessa. Avrebbe potuto introdurre una patrimoniale sui grandi patrimoni utilizzando le risorse raccolte per finanziare lo sviluppo oppure utilizzarle per abbassare la pressione fiscale. Monti non è la panacea di tutti i mali ma Berlusconi è sicuramente il responsabile della malattia Italia. Individuare l'origine di un problema è il primo decisivo passo per risolverlo.
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