Il Cavaliere arriva a Milano a sorpresa per partecipare alla commemorazione nella Fondazione Museo della Shoah e spiega che le deportazioni furono "imposte" dalla Germania. La Comunità Ebraica: "Falso e grave". Bersani: "Indecente". Monti: "se è stata una battuta Ma non è la prima volta che l'ex premier minimizza la portata del fascismo
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 27 gennaio 2013
Per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma “il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa”. Silvio Berlusconi, arrivato a sorpresa alle celebrazioni per la Giornata della Memoria a Milano, dice: “L’Italia non ha le stesse responsabilità della Germania ma ci fu una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole”. ”Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono – ha proseguito -, solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero”. Berlusconi ha spiegato che “l’Italia preferì essere alleata alla Germania di Hitler piuttosto che contrapporvisi” e “dentro questa alleanza ci fu l’imposizione della lotta contro gli ebrei”.
La comunità ebraica: “Parole sconcertanti e false”
Dichiarazioni che hanno scatenato le proteste della Comunità ebraica di Milano: Parole “molto gravi” dice il vicepresidente e portavoce Daniele Nahum, candidato alle elezioni regionali in Lombardia nella lista Con Ambrosoli presidente. ”Un ex presidente del Consiglio ed esponente di uno dei maggiori partiti italiani non può esimersi dal condannare il fascismo nell’interezza della sua disfatta ideologica”, scrive Nahum, in una nota. ”Non dimentichiamoci che, oltre le leggi razziali, il regime di Mussolini ha cancellato la libertà di pensiero e di espressione – aggiunge – E’ stato autore delle stragi in Etiopia e creò quel tessuto discriminativo contro omosessuali, rom e tutte le altre minoranze a lui invise”. Berlusconi, “emettendo un giudizio storico parziale, dimentica quello che accadde in Italia, che ebbe non solo una connivenza inconsapevole ma specifiche responsabilità nell’Olocausto”, prosegue l’esponente della comunità ebraica di Milano. “Emettere un giudizio parziale nel giorno della memoria è un’offesa e una grave mancanza di rispetto e non basta essere presenti alle cerimonie per dirsi amici di un popolo”.
Dichiarazioni che hanno scatenato le proteste della Comunità ebraica di Milano: Parole “molto gravi” dice il vicepresidente e portavoce Daniele Nahum, candidato alle elezioni regionali in Lombardia nella lista Con Ambrosoli presidente. ”Un ex presidente del Consiglio ed esponente di uno dei maggiori partiti italiani non può esimersi dal condannare il fascismo nell’interezza della sua disfatta ideologica”, scrive Nahum, in una nota. ”Non dimentichiamoci che, oltre le leggi razziali, il regime di Mussolini ha cancellato la libertà di pensiero e di espressione – aggiunge – E’ stato autore delle stragi in Etiopia e creò quel tessuto discriminativo contro omosessuali, rom e tutte le altre minoranze a lui invise”. Berlusconi, “emettendo un giudizio storico parziale, dimentica quello che accadde in Italia, che ebbe non solo una connivenza inconsapevole ma specifiche responsabilità nell’Olocausto”, prosegue l’esponente della comunità ebraica di Milano. “Emettere un giudizio parziale nel giorno della memoria è un’offesa e una grave mancanza di rispetto e non basta essere presenti alle cerimonie per dirsi amici di un popolo”.
Bersani: “Berlusconi è indecente”
A Berlusconi in serata ha risposto il candidato a Palazzo Chigi del centrosinistra Pierluigi Bersani: “La giornata memoria – dichiara – dovrebbe servire per farci riflettere su come la nostra comune umanità possa precipitare in un abisso senza nome. Berlusconi ha usato questa occasione per una manovretta elettorale, per richiamare un po’ di voti di una destra fascistoide, addirittura strizzando l’occhio a Mussolini. Per me è una cosa indecente”.
A Berlusconi in serata ha risposto il candidato a Palazzo Chigi del centrosinistra Pierluigi Bersani: “La giornata memoria – dichiara – dovrebbe servire per farci riflettere su come la nostra comune umanità possa precipitare in un abisso senza nome. Berlusconi ha usato questa occasione per una manovretta elettorale, per richiamare un po’ di voti di una destra fascistoide, addirittura strizzando l’occhio a Mussolini. Per me è una cosa indecente”.
Berlusconi si corregge: “Mi strumentalizzano”
E dopo diverse ore Berlusconi ha corretto un po’ il tiro accusando la sinistra di strumentalizzarlo. ”Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente – ha detto il Cavaliere – Le mie analisi storiche sono sempre state fondate sulla condanna delle dittature: mi rammarico perciò di non aver esplicitato questo dato fondamentale in una delle tante risposte volanti che ho dato stamani alle tante domande dei giornalisti che mi premevano all’ingresso del Museo dell’Olocausto”. ”Rivendico anche il mio ruolo di amico storico di Israele, unico presidio di libertà e di democrazia nel Medio Oriente. Nulla può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, che è la convinzione di una vita, testimoniata più volte nel corso degli anni – prosegue Berlusconi – Mi spiace peraltro che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale”.
E dopo diverse ore Berlusconi ha corretto un po’ il tiro accusando la sinistra di strumentalizzarlo. ”Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente – ha detto il Cavaliere – Le mie analisi storiche sono sempre state fondate sulla condanna delle dittature: mi rammarico perciò di non aver esplicitato questo dato fondamentale in una delle tante risposte volanti che ho dato stamani alle tante domande dei giornalisti che mi premevano all’ingresso del Museo dell’Olocausto”. ”Rivendico anche il mio ruolo di amico storico di Israele, unico presidio di libertà e di democrazia nel Medio Oriente. Nulla può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, che è la convinzione di una vita, testimoniata più volte nel corso degli anni – prosegue Berlusconi – Mi spiace peraltro che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale”.
Monti: “Se è stata una battuta, è stata infelice”
Il giudizio sembra senza appello anche da parte del presidente del Consiglio Mario Monti. ”Quella di Berlusconi, se è stata una battuta infelice – dichiara durante un intervento a Omnibus, su La7 – E’ stata una battuta veramente molto infelice per il contenuto, per il luogo e la circostanza in cui è stata pronunciata. Non aggiungo altro”. “Certi focolai – ha concluso – potrebbero ripetersi. Per questo bisogna guardarsi soprattutto dall’indifferenza”.
Il giudizio sembra senza appello anche da parte del presidente del Consiglio Mario Monti. ”Quella di Berlusconi, se è stata una battuta infelice – dichiara durante un intervento a Omnibus, su La7 – E’ stata una battuta veramente molto infelice per il contenuto, per il luogo e la circostanza in cui è stata pronunciata. Non aggiungo altro”. “Certi focolai – ha concluso – potrebbero ripetersi. Per questo bisogna guardarsi soprattutto dall’indifferenza”.
Stretta di mano con Monti
Prima dell’avvio della cerimonia dell’inaugurazione del memoriale della Shoah a Milano, Berlusconi aveva stretto la mano a Monti. Qualche contestazione in sala quando Roberto Formigoni ha iniziato il suo intervento. Non appena lo speaker ha introdotto il governatore indagato proprio il giorno precedente per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul San Raffaele, s’è levato in sala qualche buh. Qualcuno ha urlato “Vai a casa“. Anche Berlusconi, all’uscita dalla cerimonia è stato fischiato: “Buffone” e “Vergogna” sono le parole indirizzate contro l’ex premier e che, in modo più attenuato, si sono ripetute per il segretario della Lega Roberto Maroni. Applausi invece per il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - che ieri aveva chiesto l’esclusione di CasaPound dalle elezioni politiche di febbraio come segno simbolico nella Giornata della memoria– e per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Prima dell’avvio della cerimonia dell’inaugurazione del memoriale della Shoah a Milano, Berlusconi aveva stretto la mano a Monti. Qualche contestazione in sala quando Roberto Formigoni ha iniziato il suo intervento. Non appena lo speaker ha introdotto il governatore indagato proprio il giorno precedente per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul San Raffaele, s’è levato in sala qualche buh. Qualcuno ha urlato “Vai a casa“. Anche Berlusconi, all’uscita dalla cerimonia è stato fischiato: “Buffone” e “Vergogna” sono le parole indirizzate contro l’ex premier e che, in modo più attenuato, si sono ripetute per il segretario della Lega Roberto Maroni. Applausi invece per il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - che ieri aveva chiesto l’esclusione di CasaPound dalle elezioni politiche di febbraio come segno simbolico nella Giornata della memoria– e per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Ingroia: “Vergogna d’Italia”, Vendola: “E’ un falsario”, Formigoni: “Parole da contestualizzare”“Vergogna d’Italia nel mondo”, ha commentato Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione civile. ”Le parole di Berlusconi sono inaudite – ha detto il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro – Le colpe di Mussolini e del suo regime non sono solo le atroci leggi razziali, ma molte altre cose a cominciare dal soffocamento della democrazia nel nostro Paese e dall’alleanza con il nazismo. E’ per questo che, lo ricordo al Cavaliere, la nostra Repubblica è una repubblica antifascista e il fascismo è fuori legge nel nostro Paese”. Per Nichi Vendola “Berlusconi è un falsario, quando finge di non sapere che il Tribunale Speciale del fascismo condannò a 27.735 anni di carcere migliaia di menti libere, le persone più belle del nostro Paese. Berlusconi è un falsario, quando finge di non sapere che già nei primi mesi del 1921 i fascisti riuscirono a distruggere 17 fra sedi di giornale e tipografie , diedero alle fiamme 59 Case del Popolo e 119 Camere del Lavoro e 117 cooperative, 83 Leghe contadine, 141 sezioni del Psi e del Pci, oltre 100 circoli culturali e biblioteche. Ecco, credo che l’Italia non possa celebrare il giorno dei falsari e dell’oblio, ma debba celebrare degnamente il Giorno della Memoria, e chiedere ai falsari almeno per un giorno di tacere”.
Secondo il presidente uscente della Lombardia Roberto Formigoni le parole di Berlusconi vanno “contestualizzate”, mentre per Fabrizio Cicchitto Mussolini comunque fu sempre meglio di Hitler eStalin. In generale tutto il centrodestra accusa la sinistra di strumentalizzare.
Ma non è la prima difesa del Duce
Non è la prima volta che Berlusconi si lancia in una difesa del Duce. Nel 2008, il quotidiano israeliano Haaretz pubblicò una dura requisitoria contro il riconoscimento all’allora presidente del Consiglio destinatario del premio ‘Statista dell’anno’ da parte Lega Anti-diffamazione (Adl) a firma del suo responsabile esteri Adar Primor, lo stesso giornalista che nel settembre 2002 aveva intervistato il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini. Nell’articolo, Primor ricordava le recenti dichiarazioni di Berlusconi su Benito Mussolini affermava che avrebbe ”sofferto di un improvviso, estremo caso d’amnesia”, poiché avrebbe dimenticato ”settemila ebrei italiani inviati nei campi di sterminio, migliaia di oppositori al regime arrestati, esiliati o assassinati e centinaia di migliaia di etiopici, libici, jugoslavi e greci uccisi durante le guerre di conquista di Mussolini”. Secondo Primor, il riconoscimento a Berlusconi del premio dell’Adl (”un’organizzazione lodevole, il cui fine èdifendere i diritti umani e combattere il razzismo diffamatore, gli antisemiti e i negatori dell’Olocausto”) sarebbe ”uno sviluppo che solleva la questione di cosa vada considerato diffamazione e negazione dell’Olocausto”. Sempre secondo Primor, ”non è difficile immaginare la tempesta che scoppierebbe in Israele e nel mondo ebraico se il presidente francese Jacques Chirac – lo stesso uomo che nel 1996 si è assunto la responsabilità storica per i crimini commessi contro gli ebrei dal regime di Vichy – facesse dei commenti a proposito del maresciallo Philippe Petain che echeggiassero quello che Berlusconi ha detto a riguardo di Mussolini”. ”Ma Berlusconi – ha aggiunto il giornalista – è un’altra storia. Non è difficile trovare difensori di Berlusconi nel mondo ebraico e in Israele”.
Non è la prima volta che Berlusconi si lancia in una difesa del Duce. Nel 2008, il quotidiano israeliano Haaretz pubblicò una dura requisitoria contro il riconoscimento all’allora presidente del Consiglio destinatario del premio ‘Statista dell’anno’ da parte Lega Anti-diffamazione (Adl) a firma del suo responsabile esteri Adar Primor, lo stesso giornalista che nel settembre 2002 aveva intervistato il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini. Nell’articolo, Primor ricordava le recenti dichiarazioni di Berlusconi su Benito Mussolini affermava che avrebbe ”sofferto di un improvviso, estremo caso d’amnesia”, poiché avrebbe dimenticato ”settemila ebrei italiani inviati nei campi di sterminio, migliaia di oppositori al regime arrestati, esiliati o assassinati e centinaia di migliaia di etiopici, libici, jugoslavi e greci uccisi durante le guerre di conquista di Mussolini”. Secondo Primor, il riconoscimento a Berlusconi del premio dell’Adl (”un’organizzazione lodevole, il cui fine èdifendere i diritti umani e combattere il razzismo diffamatore, gli antisemiti e i negatori dell’Olocausto”) sarebbe ”uno sviluppo che solleva la questione di cosa vada considerato diffamazione e negazione dell’Olocausto”. Sempre secondo Primor, ”non è difficile immaginare la tempesta che scoppierebbe in Israele e nel mondo ebraico se il presidente francese Jacques Chirac – lo stesso uomo che nel 1996 si è assunto la responsabilità storica per i crimini commessi contro gli ebrei dal regime di Vichy – facesse dei commenti a proposito del maresciallo Philippe Petain che echeggiassero quello che Berlusconi ha detto a riguardo di Mussolini”. ”Ma Berlusconi – ha aggiunto il giornalista – è un’altra storia. Non è difficile trovare difensori di Berlusconi nel mondo ebraico e in Israele”.
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