"L’umanità, io l’ho divisa in due categorie di persone: Uomini e caporali.
La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali, per fortuna, è la minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare per tutta la vita, come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza mai la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza averne l’autorità, l’abilità o l’intelligenza ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque dottore ha capito? Caporale si nasce, non si diventa! A qualunque ceto essi appartengono, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso, hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi. Pensano tutti alla stessa maniera!"

In queste parole del dialogo tra Totò ed il medico che lo esamina, è racchiuso il senso del film "Siamo Uomini o Caporali".

Tenendo a mente il lungimirante discorso di Totò, oggi sapremo a quale categoria gli uomini e le donne del governo italiano appartengono. Oggi sapremo cosa il Consiglio dei ministri di ieri ha deciso. All'ordine del giorno c'era l'avvio della «fase due», quella che dopo i tagli dovrebbe affrontare il nodo della crescita. Grande è l'attesa. Ma ancora si sa poco. Pare che il ministro Passera presenterà un piano di 50 opere pubbliche da salvare. 

Bene, ma ancora poca cosa. Per questa annunciata «fase due» l'attuale governo ha suscitato molte attese. Siamo in recessione e l'avvio di una politica di crescita è necessaria, perché i tagli non solo fanno male, ma hanno aggravato le spinte recessive. E la «fase uno» di questo governo è stata finora miope e negativa.
Così il Consiglio dei ministri di oggi appare decisivo, per un governo che si vuole «tecnico». Senza un forte programma di rilancio della nostra economia già piuttosto prostrata, la spirale depressiva si aggraverà ancora per molti anni: i consumi continueranno a calare, la disoccupazione a salire e anche le entrate dello stato diminuiranno. In altri tempi e in altri contesti economici va ricordato che anche la tanto criticata Dc sentì la necessità di varare un Piano Vanoni. I più anziani lo ricorderanno.

Oggi questo governo deve avere l'intelligenza e il coraggio di varare un Piano Monti, ben costruito e tale da incoraggiare e mobilitare imprenditori e lavoratori. 
In Italia ci sono ancora le forze per un sostanzioso tentativo di rilancio dell'economia. 
Quelle forze che finora proprio questo governo ha depresso. 

Allo stato attuale certamente forti sono le delusioni e lo scoraggiamento, ma proprio per questo l'odierno Consiglio dei ministri deve mantenere la promessa della fase due, pena la generalizzazione della sfiducia in se stessi e in questo governo. Una mancata risposta alla sfida dell'attuale crisi sarebbe imperdonabile.

Monti non può restare sordo alla protesta di tutti i sindacati e deve sapere che senza una svolta anche il Pd, a meno che non voglia suicidarsi, dovrà staccare la spina.
Aspettiamo con apprensione e attenzione. Oggi non è una giornata ordinaria e questo governo che già un po' di danni ha fatto non può deresponsabilizzarsi al punto di dare via libera a una caduta che già è in corso. Vedremo oggi che succede. Con preoccupazione e timore.
Intanto il famoso spread continua a salire. 
Oggi alle 12, durante la conferenza stampa sapremo di che pasta è fatto Monti, se è davvero il salvatore della patria, se è un uomo o un caporale.