Dopo anni di battaglie, proteste e scontri tutti italiani potrebbe essere la Francia a mettere una pietra sopra la linea ad alta velocità tra i due paesi. Secondo "Le Figaro" Sarkozy aveva previsto una moltitudine di progetti nei trasporti, pari a 260miliardi di euro senza aver fatto i conti con la crisi. A essere fatte fuori le linee più costose: l'investimento per la Torino-Lione è di 12 miliardi di euro.
Tempi di crisi anche per l'Alta velocità, al punto che la Francia potrebbe abbandonare, per ragioni di budget, diversi progetti tra cui quello della Torino-Lione. A farsi i conti in tasca è stato il ministro del Bilancio Jerome Cahuzac che ha lanciato ieri l'allarme: "La Francia - ha detto alla stampa francese - ha previsto una moltitudine di progetti senza aver fatto i conti con i finanziamenti. A questo punto il governo non potrà che dover rinunciare a qualche opzione". Secondo Le Figaro di oggi a rischio di depennamento sono 10 progetti tra cui, in prima linea la Torino-Lione, la Nizza-Marsiglia e la linea Rennes-Brest. Preda dell'euforia la Francia aveva inizialmente annunciato 14 progetti da qui al 2020 per un totale di 2000 chilometri. Una tabella di marcia ribadita fino a maggio dall'ex presidente Nicolas Sarkozy, e dal costo di 260 miliardi di euro. A essere fatte fuori sarebbero, spiega il giornale francese, le linee a questo punto più costose: l'investimento per la Torino-Lione è di 12 miliardi di euro. Per questo però, ha spiegato il ministro, una commissione parlamentare verrà istituita per classificarle in base alle priorità entro la fine dell'anno. Il governo dovrà quindi scegliere i collegamenti a cui rinunciare. Una missione composta da parlamentari ed esperti sarà presto nominata per classificare i progetti in ordine di priorità. Una relazione è attesa entro la fine dell'anno. Unica certezza, "le due linee in costruzione Tours-Bordeaux e Metz-Nancy e i due progetti che sono oggetto di un contratto firmato, Le Mans-Rennes e la circonvallazione Nimes-Montpellier, non saranno chiamati in causa", ha assicurato il Dipartimento dei Trasporti.