Il Pdl voterà la riforma del lavoro nonostante "dissensi significativi" perchè è il "biglietto da visita" che Monti ha chiesto per presentarsi al Consiglio Ue, ma questa deve essere l'ultima volta che cala la "mannaia" del voto di fiducia su una discussione. Lo ha detto il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, durante le dichiarazioni di voto finale alla Camera sulla riforma del lavoro.
"Le devo dire non per scortesia ma per evidenza politica - ha detto rivolgendosi al ministro Fornero - che non è lei il punto di interlocuzione del dibattito ma il premier che in nome degli impegni europei ci ha invitato a interrompere il dibattito e a votare la fiducia e che si è impegnato a modificarlo in tre punti: esodati, flessibilità in entrata e ammortizzatori sociali".
Cicchitto ha sottolineato come "mentre sull'Imu e sulle pensioni il governo è intervenuto per decreto, su un'iniziativa che era quella dell'articolo 18 il governo era partito con il decreto, poi ha cambiato le carte in tavola e ha fatto l'unico disegno di legge" e questo "è avvenuto perchè c'è stato un intervento politico della Cgil, della Fiom e del Pd".
"E' l'ultima volta che cala la mannaia di una fiducia che impedisce al Parlamento di esprimersi". Lo ha sempre detto il capogruppo del Pdl alla Camera. "Avete il dovere di misurarvi - ha detto Cicchitto rivolto al Governo - perche' siete un Governo tecnico ma non un governo al di sopra del parlamento e della legittimita' democratica".
Forse Cicchitto dimentica che l'ultimo Governo Berlusconi è rimasto in carica dall' 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, per 3 anni 6 mesi e 8 giorni, ed ha operato e legiferato in virtù di ben 52 voti di fiducia chiesti dal governo alla propria maggioranza. Caro Capogruppo del PDL alla Camera Cicchitto, in questi anni, quando a chiedere la fiducia era il Presidente Berlusconi, il Parlamento non era svuotato della sua funzione e delegittimato della propria funzione democratica?
"Le devo dire non per scortesia ma per evidenza politica - ha detto rivolgendosi al ministro Fornero - che non è lei il punto di interlocuzione del dibattito ma il premier che in nome degli impegni europei ci ha invitato a interrompere il dibattito e a votare la fiducia e che si è impegnato a modificarlo in tre punti: esodati, flessibilità in entrata e ammortizzatori sociali".
Cicchitto ha sottolineato come "mentre sull'Imu e sulle pensioni il governo è intervenuto per decreto, su un'iniziativa che era quella dell'articolo 18 il governo era partito con il decreto, poi ha cambiato le carte in tavola e ha fatto l'unico disegno di legge" e questo "è avvenuto perchè c'è stato un intervento politico della Cgil, della Fiom e del Pd".
"E' l'ultima volta che cala la mannaia di una fiducia che impedisce al Parlamento di esprimersi". Lo ha sempre detto il capogruppo del Pdl alla Camera. "Avete il dovere di misurarvi - ha detto Cicchitto rivolto al Governo - perche' siete un Governo tecnico ma non un governo al di sopra del parlamento e della legittimita' democratica".
Forse Cicchitto dimentica che l'ultimo Governo Berlusconi è rimasto in carica dall' 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, per 3 anni 6 mesi e 8 giorni, ed ha operato e legiferato in virtù di ben 52 voti di fiducia chiesti dal governo alla propria maggioranza. Caro Capogruppo del PDL alla Camera Cicchitto, in questi anni, quando a chiedere la fiducia era il Presidente Berlusconi, il Parlamento non era svuotato della sua funzione e delegittimato della propria funzione democratica?
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