Il "termometro" della scala Richter alle 9 ha segnato magnitudo 5.8: una scossa molto forte, insomma, avvertita infatti fino a Milano dove diverse persone sono scese in strada. Ma non si è trattato solo di un terremoto ma di un vero e proprio "sciame" fatto però di scosse fortissime: in 80 minuti, ha rilevato l'Istituto nazionale di vucanologia e geofisica italiano (INGV,), cioè in meno di un'ora e mezza, ci sono state quattro scosse con magnitudo superiore al grado 4.
Le vittime
E di nuovo si torna a piangere dei morti, di nuovo - spesso - si tratta di persone colpite dalle macerie mentre si trovavano al lavoro. L'ultimo dato della Protezione civile dice che i morti accertati sono 16 e 5 i dispersi. Verifiche sono in corso, quindi tutto va preso con le pinze in questo momento. Le tre vittime del crollo del capannone all'azienda Meta di San Felice sul Panaro sono tre: l'ingegner Gianni Bignardi, 62enne di Mirandola, che stava effettuando verifiche statiche sulla struttura, il caporeparto marocchino Mohamad Azarg, 46 anni e due figli, residente a Finale Emilia, e l'operaio indiano Kumar Pawan, 27 anni e due figli, residente a San Felice. Nella fabbrica Bbg di San Giacomo Roncole, Mirandola, le vittime sono state due di cui ancora non si conoscono i nomi. Un altro morto si conta a Mirandola e un altro a Finale Emilia. A Concordia un anziano è morto colpito dal crollo di un cornicione. Sia Rovereto di Novi che Carpi hanno perso i loro parrocci, morti sotto le macerie delle chiese. A Cavezzo sono morte due donne.
Come il 20 maggio
Quella del 20 maggio registrata alle 4, che ha provocato sette morti e settemila sfollati, è stata di magnitudo 5.9 e secondo alcune fonti quella di stamattina alle 9 sarebbe stata della stessa intensità, nonostante le fonti ufficiali parlino di una scossa leggermente meno violenta. Ma certo si è trattato, di nuovo, di una "botta" spaventosa, tanto che gli effetti sono stati avvertiti anche in Toscana, in Veneto, in Lobardia e persino a Aosta dove è stato evacuato il palazzo della regione. Come la settimana scorsa, l'epicentro è di nuovo in provincia di Modena, già fortemente provata e dove lo sciame sismico non si è mai fermato, consigliando a molte persone di non rientrare in casa. Una donna è morta a Cavezzo, anche lei stava lavorando nel mobilificio che crollando l'ha travolta. Tra le vittime ci sarebbero anche due parroci: uno è il parroco di carpi, dove il duomo è crollato per metà. E la stessa cosa è accaduta a Rovereto sul Secchia.
Evacuazioni
La Protezione civile è già in azione in zone diventate tristemente note come Finale Emilia e Emilia sul Panaro, dove sono stati segnalati nuovi crolli.

A Bologna e Firenze i comuni hanno deciso per precauzione di evacuare alcune scuole. Anche a Milano è stato deciso di evacuare alcuni palazzi, specialmente alcuni uffici dell'hinterland. Mentre è stata bloccata la circolazione dei treni per precauzione e sii stanno controllando le linee

L'appello
Si fa appello affinché non si utilizzino i cellulari se non per segnalare emergenze, così da non sovraccaricare le linee. Allo stesso modo viene richiesto di lasciare libero l'accesso delle linee wi-fi

Il premier Mario Monti
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha convocato una conferenza stampa stamattina, a cui era presente anche il presidente della regione Emilia Romagna Vasco Erranni, che poi è subito ripartito per le zone colpite: "Voglio assicurare che sarà assicurato l'intervento dello Stato perché le cose avdano nel migliore dei modi e rapidamente", ha detto Motni. Errani esprimendo il "cordoglio dell'istituzione regionale epr le vittime", ha ugualmente assicurato che "verranno riconosciuti i danni creati" e che "sia le iprese che le vittime" verranno aiutate nella "ricostruzione".

Il sindaco di Finale
«Qui è un disastro. Ci sono stati nuovi crolli. Questo è un altro terremoto, non è una scossa di assestamento. Al momento però non ci risultano persone coinvolte». Lo ha detto il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli. A Finale non ci sono state vittime "anche se ancora dobiamo fare controlli". Fatto sta che, osserva sconsolato "bisogna ricominciare tutto da capo".

LA PARATA DEL 2 GIUNGNO
Piu' di 8.000 firme in un'ora per sospendere la parata del 2 giugno e devolvere i fondi ai terremotati dell'Emilia Romagna. L'iniziativa del Popolo Viola ha raccolto moltissimi consensi, mentre sul web continua la raccolta delle firma che verrano "inviate al piu' presto - assicura il movimento - al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". Ma per il momento il presidente assicura che quel giorno verranno ricordate le vittime. Mentre si pensa a far aprire le manifestazioni dai sindaci dei comuni colpiti. Anche se la polemica è apertissima perché dal web insorgono: "usate quei soldi per ricostruire".
Lunedì (forse) giornata di lutto nazionale.
Se lunedì prossimo verrà proclamato il lutto nazionale per il terremoto in Emilia Romagna, gli uffici e le scuole rimarranno comunque aperti. Gli esperti del cerimoniale consultati rendono noto che la giornata di lutto comporta automaticamente l'esposizione di bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici pubblici. Sara' possibile osservare un minuto di silenzio nelle strutture pubbliche. E', invece, prematuro parlare di esequie di Stato, perche' prima vanno contattate le famiglie delle vittime. In concomitanza con i funerali, i cittadini italiani potrebbero essere sensibilizzati ad osservare un momento di raccoglimento, ad esempio con la chiusura per alcuni minuti delle saracinesche dei negozi.
Estratta viva dopo 12 ore
Caricata in ambulanza intorno alle 21, lo donna, che ha 65 anni, e' stata portata in un ospedale di Modena. E' rimasta vittima di una premura: era infatti rientrata in casa, in un palazzo di quattro piani via Primo Maggio, nel centro storico distrutto di Cavezzo, per recuperare alcuni indumenti dopo la scossa delle 9 del mattino. Poi il crollo che l'ha travolta. Il palazzo, si apprende, si e' interamente sbriciolato. La donna si e' salvata perche' protetta dalla spalliera del letto