La crisi non frena l’economia tedesca: i principali istituti economici, riuniti a Berlino per le previsioni di primavera, hanno rivisto al rialzo le prospettive di crescita per il 2012, dallo 0,8 allo 0,9 per cento. E per l’anno prossimo, gli esperti presumono che la crescita possa tornare al 2%, nonostante la debolezza della congiuntura mondiale.

Anche il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rivede al rialzo le stime della crescita mondiale per il 2012 e il 2013. Il pil crescera’ quest’anno del 3,5% e il prossimo del 4,1%, rispettivamente 0,2 e 0,1 punti percentuali in piu’ rispetto alle stime di gennaio.

Gli Stati Uniti piu’ veloci di Eurolandia. L’economia americana crescera’ quest’anno del 2,1% per poi accelerare nel 2013 al +2,4%. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), stimando per Eurolandia una contrazione del pil dello 0,3% quest’anno. Il pil dell’area euro crescere’ dello 0,9% nel 2013.

Le prospettive per l’economia mondiale si stanno gradualmente rafforzando, ma i recenti miglioramenti sono fragili e i rischi al ribasso elevati. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), sottolineando che i rischi maggiori che pesano sull’economia sono l’Europa e il petrolio, con le tensioni geopolitiche che hanno effetto sul mercato e potrebbero causare, in caso di distruzioni alla produzione in Iran, un balzo dei prezzi.

La ripresa globale resta molto fragile, la creazione di nuovi posti di lavoro deve essere una necessità. Sono queste le priorità verso la crescita economica mondiale messe in evidenza dal presidente del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde.

“La ripresa resta ancora molto fragile, dice, il sistema finanziario europeo va verso una stabilizzazione, anche se il debito é molto, troppo alto, sia quello pubblico che quello privato, ma l’economia va un po’ meglio rispetto a qualche mese fa, ma non possiamo compiacersi visto che il prezzo del petrolio é sempre alto

Secondo il numero uno del Fmi infine ci sono in Europa incoragginati segnali di stabilizzazione finanziaria, anche se il sistema resta sotto pressione.

Dal rigore alla crescita, attraverso fiducia e investimenti. È ciò che auspica il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi che ha espresso scetticismo sulle misure di austerità e ha esortato banche e governi ad agire per la ripresa dell’economia.

Mario Draghi, governatore della BCE: “Tutti i nostri provvedimenti sono di natura temporanea. I finanziamenti, inoltre, non possono sostituire i capitali, le sane riforme fiscali e strutturali. Esse determinano una crescita sostenibile e la stabilità nell’economia europea”.

La liquidità concessa dalla Bce alle banche europee, secondo Draghi, nel tempo arriverà all’economia reale, ma perché sia produttiva è utile mantenere una politica monetaria espansiva. Quanto alle previsioni i recenti dati macroeconomici sono ambigui e sottolineano incertezza. Il consolidamento dei conti, tuttavia, è stato avviato, ora si attendono i risultati.