Risparmio, al via la mini patrimoniale  nel 2013 i bolli ci costeranno 4,7 miliardi

Dal 1 gennaio 2013 nuovi rincari del Fisco sui risparmi degli italiani. Con le giacenze del 31 dicembre saranno, infatti, calcolate le nuove imposte di bollo su conti correnti bancari, postali e su quasi tutti i prodotti finanziari in circolazione. Complessivamente, la "mini-patrimoniale" introdotta dal governo di Mario Monti con il decreto Salva Italia dovrebbe riguardare, infatti, circa 1.900 miliardi di euro di ricchezza finanziaria privata, ovvero quasi i due terzi dei 3.000 miliardi che costituiscono i risparmi degli italiani.

Stime preliminari del governo e della Banca d'Italia prevedono un gettito di 2,6 miliardi per l'anno in chiusura (il primo di applicazione delle nuove norme sui bolli, che già erano stati leggermente ritoccati al rialzo dal governo Berlusconi a metà 2011), mentre l'incasso per l'erario dovrebbe salire a 4,7 miliardi l'anno dal 2013, quando le aliquote saranno ulteriormente aumentate. In sintesi, per tutti i rapporti di conto corrente bancari e postali, nonchè i libretti di risparmio, non ci sarà applicazione sotto i 5mila euro di giacenza (finora si pagavano 34,2 euro), mentre sopra la soglia esente le persine fisiche pagheranno 34,2 euro, e circa il doppio quelle giuridiche. Sui prodotti finanziari - si parla di fondi comuni, conti di deposito, titoli e azioni - l'aliquota dell'1 per mille del 2012 (con minimo di 34,2 euro e un tetto a 1.200 euro) salirà all'1,5 per mille l'anno che viene (senza limite per i privati, e con un massimo di 4.500 euro per le società, che sono depositarie di circa metà del monte risparmi complessivi).

I nuovi bolli fanno hanno creato, oltre agli intuibili sconforti nei milioni di italiani che li pagheranno, discussioni e malumori anche tra economisti e addetti ai lavori. "Tassare il patrimonio finanziario, come fa questa imposta di bollo, equivale a tassare i risparmi e a ridurre la crescita economica nel lungo periodo", ha scritto Emilio Rocca, fellow dell'Istituto Bruno Leoni che ha dedicato un approfondimento alle misure in arrivo. Secondo il pensatoio dei liberali italiani il rincaro dei bolli ha connotazioni demagogiche e respiro di breve periodo, perchè "tra incentivare il consumo corrente o il consumo futuro, cioè il risparmio, al politico conviene sempre puntare sulla prima strategia". Poi ci sono gli effetti distorsivi della tassa, che altera la concorrenza perchè avvantaggia il risparmio bancario e postale, a scapito dei prodotti gestiti, in primis i fondi comuni di investimento. Alberto Foà, gestore e presidente di AcomeA Sgr, ha usato parole dure e definito la nuova imposta «una patrimoniale sui poveri». Qualche rischio che a pagare di più sia la gente normale, in effetti, esiste. A tutto vantaggio dei «professionisti della speculazione e dell’elusione», come li ha chiamati il senatore dell’Idv Elio Lannutti, che nelle ultime sedute a Palazzo Madama ha tentato - invano - di opporsi al testo della norma.

Chi ben comincia..... temo il 2013 sarà un Annus Horribilis fatto di tasse, rincari, aumenti e difficoltà....