Inizio 2013. Dopo un anno di governo tecnico, facciamo due conti: con la revisione della spesa approvata dal Governo Monti, lo Stato sociale andrà a farsi benedire. E il 70 per cento degli italiani rischia di finire fuori gioco. Per sempre.

La spending review più salata della storia italiana del dopoguerra, passa attraverso i tagli ai dipendenti pubblici: diecimila in meno, e altrettanti negli enti locali. Ai 30 mila posti letto, sempre in meno, negli ospedali. Al mortificante accantonamento della scuola e della università pubblica, a favore di quella privata. E alle assunzioni bloccate per il pubblico impiego fino al 2016. Come se non bastasse, addio anche ai buoni pasto. Perchè la cifra massima, dal primo ottobre, sarà di sette euro. Non sono più buoni pasto, ma buoni antipasto. L’ aspetto positivo? Grazie al governo Monti i lavoratori italiani si metteranno finalmente a dieta. Con sette euro , infatti, uno si potrà permettere al massimo un panino e un bicchiere d’acqua minerale. A buon cuore del barista, forse pure un caffè sottobanco.

Insomma, questa manovra economica mascherata da spending review, l’ennesima in due anni, colpisce come sempre le fasce più deboli della popolazione: poveri cronici, precari, disoccupati, piccolo borghesi, medio borghesi. Ex benestanti. In pratica, 40 milioni di italiani, tutti sulla stessa barca. Ormai, appare evidente, è stato sfasciato lo stato sociale. Provocatoriamente verrebbe da chiedersi: che paghiamo a fare le tasse, se poi i cardini del welfare vengono annichiliti? E infatti c’è chi, i ricchi evasori, le tasse non le hanno mai pagate e si guardano bene dal farlo anche in futuro.



Insomma, il governo Monti ha dimostrato di essere lontano anni luce dall’equità sociale. Bastava inserire una patrimoniale ben congegnata, che scovasse i furbetti delle proprietà mobiliari ed immobiliari nascoste off shore, per risolvere l’aumento dell’Iva al 23 per cento. Niente. Si potevano tassare le transazioni finanziarie e tagliare gli stipendi d’oro di manager e dirigenti. E invece si taglierà sul numero dei dipendenti dell’amministrazione statale. Il tutto mentre nelle aziende pubbliche e private continua la corsa a gratifiche, nbo, premi produzione. Anche se la maggior parte delle aziende stesse sono in deficit a causa delle incapacità manageriali dei capi. I quali ,non dico che dovrebbero baciare il tornello, visto che non timbrano. Ma almeno i cancelli delle loro aziende, si . Quelli per intenderci dai quali entrano ed escono con le auto di rappresentanza.

La lotta serrata all’evasione fiscale ? Missing. A parte qualche azione dimostrativa da film poliziesco. Il rilancio economico attraverso una scelta Keynesiana? Illusi. Risultato: ci sarà più disoccupazione, adesso sancita per legge anche grazie alla modifica dell’ articolo 18. I consumi poi resteranno al palo, visto che senza lavoro e stipendi, al massimo sopravvivi. E speriamo solo che la disperazione della gente non porti all’aumento della microcriminalità, come stiamo vedendo in questi ultimi quattro anni. Fenomeno nuovo. Persone un tempo oneste e rispettabili, che rubano al supermercato. Per fame.

Questa manovra- revisione della spesa, che sembra scritta in bella calligrafia dal gruppo Bilderberg, un risultato però lo otterrà: espellere dal tessuto sociale italiano una fetta consistente del Paese. Nemmeno il Pdl e la Lega nord in forma smagliante sarebbero riusciti a distruggere cosi bene l’economia. Perchè una cosa è certa. L’Italia, se continua cosi, non sarà più un Paese per persone normali, onesti lavoratori che hanno faticato per raggiungere il benessere con il sudore della fronte. No. L’Italia sarà un Paese per ricchi. Solo per loro. Esattamente come la Grecia di Samaras. Insomma, se sei povero e vivi in Italia  meglio valutare l'ipotesi di espatrio!