"Assolutamente non parto sconfitto", anzi: "siamo tutti ottimisti perchè dopo 13 mesi di silenzio sono tornato e in appena 15 giorni ho recuperato nei sondaggi 10 punti".

Lo dice in collegamento con il Tg5 (che gli dedica un servizio di 10 minuti, il 30% dell'intero tg), il leader del Pdl, Silvio Berlusconi dicendosi sicuro che continuerà a recuperare consensi. "Contiamo di riprenderci in casa quel 40% che ci ha votato nel 2008 e che è abbastanza facile da convincere".

Silvio Berlusconi, se dovesse vincere le elezioni, punterà su misure espansive al posto di quelle di austerità. Lo ha annunciato lui stesso, parlando al Tg5, spiegando di avere in mente "l'equazione liberale: meno imposte uguale più produzione e più lavoro uguale più entrate nelle casse dello Stato con le quali si possono mettere a posto i conti".

E' un nuovo appello al voto utile, termine che il Cavaliere non pronuncia ma che è la sintesi dell'invito a concentrare il voto sui partiti più grandi, quello che Silvio Berlusconi fa arrivare nelle case degli italiani all'ora di pranzo, con un collegamento telefonico in diretta con il Tg5.

In questa intervista, nel corso della quale la stessa conduttrice del tg Mediaset descrive "gli italiani più che mai vessati da imposte e rincari, davvero non ne possono più", Berlusconi risponde a questa domanda sulle liste: "Berlusconi, Bersani, Monti, Ingroia, un grillino, Giannino, un radicale, non bastasse la quantità di liste in corsa per le politiche c'è un grande affollamento di candidati premier. Non pensa che per gli italiani votare, questa volta, sia più che mai un rebus?".

"No. Con tutte queste liste - dice il Cavaliere - gli italiani debbano imparare a votare e cioè in primo luogo devono superare la delusione e il disgusto per l'attuale politica e gli attuali politici e decider di andare a votare, ricordando che se non vogliono interessarsi alla politica sarà poi, forzosamente, la politica a interessarsi di loro".

Secondo consiglio per il voto, dovranno farlo, spiega ancora Berlusconi, "non frazionando il voto sui piccoli partiti i quali tutti, nessuno escluso, invece che guardare all'interesse generale agiscono guardando esclusivamente al loro interesse particolare, che è quello di esistere e che si identifica sempre con l'interesse e le ambizioni politiche dei loro piccoli o piccolissimi leader".

"Solo concentrando il voto dei moderati in un solo partito questo potrà avere la maggioranza assoluta in Parlamento e potrà, come primo intervento, cambiare la Costituzione e la parte che riguarda i poteri di decisione del presidente del Consiglio, del governo e del Parlamento".

"Se non si realizzerà una di queste tre condizioni - ammonisce Berlusconi - l'Italia resterà quel che è dal 1946 in poi: un Paese non pienamente governabile".
E' un Berlusconi a tutto campo che, se non presente fisicamente nella sua ormai infaticabile occupazione mediatica, trova spazio sulle sue reti che rilanciano in continuazione sue dichiarazioni in maniera ridondante, quasi ossessiva. Il primo provvedimento che un qualunque governo diverso da quello del Cavaliere dovrà adottare è la cancellazione del conflitto di interessi, la causa della più grossa anomalia tra le democrazie occidentali". Berlusconi è autore di numerosissime leggi ad personam e artefice di un cambiamento che ha letteralmente stravolto i connotati dell'Italia e della nostra storia, con il risultato di un drammatico impoverimento culturale, sociale ed economico. Ora l'ex premier, impaurito dai sondaggi che certificano il crollo del consenso intorno a lui si dichiara disposto ad accettare qualunque incarico per il bene comune. Lo fa continuando a mostrarsi in tv, nonostante i disastri provocati dal suo esecutivo e le sue reti (anche questa mattina il tg5) danno continuamente spazio a sue interviste ed interventi anche replicandoli in giorni successivi. Il prossimo governo dovrà occuparsi del conflitto d'interessi però, adesso l'autorità per la garanzia nelle Comunicazioni dovrebbe tenerea alta la vigilanza sugli abusi di potere mediatici di Berlusconi e le sue ridondanti menzogne.