E' finito sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo, Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile e ex sottosegretario alla Presidenza del consiglio, per le indicazioni con le quali aveva organizzato all'Aquila la riunione della Commissione grandi rischi prima del devastante terremoto del 6 aprile 2009 nel quale morirono 309 persone. “E' un'operazione mediatica per tranquillizzare la gente”, aveva spiegato Bertolaso in una telefonata all'ex assessore regionale alla Protezione civile, Daniela Stati. L'intercettazione era finita tra le carte dell'inchiesta sugli appalti del G8 della Maddalena aperta dalla procura di Firenze ed è stata trasmessa al procuratore capo del capoluogo abruzzese Alfredo Rossini che però ha aperto il fascicolo a carico del superGuido nazionale solo dopo le denunce presentate dall'avvocato aquilano Antonio Valentini e dalla sezione locale di Rifondazione comunista. Ora i magistrati stanno studiando la possibilità di unificare quest'ultimo procedimento con quello già in fase dibattimentale a carico dei sette partecipanti alla riunione del 30 marzo 2009. Proprio l'8 febbraio, alla prossima udienza del processo contro la Commissione Grandi rischi, era prevista la deposizione come testimone di Bertolaso che a questo punto però non sarà più convocato.
“Facciamo una riunione all'Aquila con tutti i massimi esperti di terremoto per rassicurare la popolazione”, comunicava Bertolaso ad una riverente Daniela Stati nella telefonata il cui audio è ormai perfino su youtube. “Devono spiegare che sono meglio 100 scosse che nessuna – aggiungeva, facendo riferimento allo sciame sismico che da settimane terrorizzava gli aquilani - perché 100 scosse liberano energia e così una scossa forte non ci sarà mai”. Il capo della Protezione civile, invece, aveva un'unica preoccupazione: sedare la tensione sociale in modo da poter continuare a lavorare al grande evento della Maddalena, palcoscenico necessario al presidente del consiglio. Anche l'allora assessore Stati fece la sua parte dichiarando alla televisione locale Tv1, a conclusione della riunione della Commissione, che non c'erano motivi di preoccupazione.
Gli aquilani che già bocciarono la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Bertolaso, a differenza di altri piccoli comuni del cratere guidati da giunte di centrodestra, ovviamente hanno reagito male alla diffusione dell'intercettazione telefonica: la città è stata tappezzata di manifesti contro il brutto film diretto dall'”uomo della Provvidenza che tutto il mondo ci invidia”.
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