L'Europa è in balia del rating. E a ogni minimo sussurro di un'agenzia, l'euro compie un passo in più verso l'abisso. Lo si è visto ieri quando Standard & Poors' (S & P') ha annunciato di aver degradato la Francia (e l'Austria) dalla tripla A (AAA) ad AA+: retrocessione anche per Italia, Spagna e Portogallo. I francesi, colpiti al cuore nella loro grandeur, non l'hanno presa bene. Per il consigliere di Nicholas Sarkozy, Alain Minc, queste agenzie «non sono più nemmeno 'pompieri piromani', sono peggio». L'annuncio ha mandato a picco le borse. Non solo: ha innescato una mina micidiale sotto la valuta europea: tutte le speranze di salvataggio erano riposte nel duumvirato franco-tedesco, ma ora la Francia è indebolita, il club dei paesi «virtuosi» si restringe e il «fondo salvastati» non può più rastrellare fondi a basso tasso d'interesse. (E intanto le trattative con la Grecia venivano sospese.)
È l'ultima, ridondante riprova dello strapotere di queste agenzie private possedute dai più potenti capitalisti Usa: Moody's è controllata da Warren Buffett attraverso il suo fondo Berkshire Hathaway, S & P' dalla famiglia Lovelace attraverso il fondo Capital World Investors di Los Angeles; e questi fondi speculano sulle stesse valute su cui le agenzie di rating da loro possedute esprimono i propri giudizi: è poco giudicarlo un «conflitto d'interessi».
Queste agenzie agiscono come monarchi assoluti: il loro verdetto è insindacabile; decidono a proprio piacimento quando e come emettere i loro «oracoli» che sono vere e proprie lettres de cachet senza possibilità di appello; e lo loro profezie hanno il magico potere di autorealizzarsi, visto che spingono sulla china del declino economico quei paesi che diagnosticano in discesa.
Sono monarchi assoluti perché delle costituzioni dei vari paesi fanno carta igienica, perché ogni loro verdetto abroga un aspetto dopo l'altro della democrazia.
Ma i monarchi sono assoluti perché i loro sudditi non si ribellano. E il potere delle agenzie di rating è dovuto per buona parte all'imbelle, velleitaria gestione franco-tedesca di questa crisi ormai da quasi due anni.
L'Europa avrebbe potuto evitare questo avvilente spettacolo se si fosse vista almeno una parvenza di democrazia europea. Ma invece costituzioni sono state revocate, democrazie sospese e il potere affidato direttamente a banchieri o a tecnici consulenti di banchieri.
Ribadiamo: senza una politica economica comune l'euro non è sostenibile. Ma una politica comune non è neanche pensabile senza una struttura di governo comune democraticamente eletta (altrimenti avremmo una tirannia europea). Solo una struttura simile sarebbe in grado di ridurre a più miti consigli l'arroganza delle agenzie di rating, di cui ormai ci si può cominciare a chiedere a che gioco stanno giocando e chi inziga chi (e quale ruolo ambiguo ha il Tesoro degli Stati uniti). Lo sappiamo che è una speranza quasi vana, ma altro non ci resta.
P.S. Va detto che nomen omen: l'agenzia fissa arbitrariamente lo Standard e a noi ci lascia Poors'.
In balia del rating
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Questo blog nasce proprio nell'intento di condividere opinioni, idee, esperienze, progetti, filosofie, culture, modelli di sviluppo alternativi e/o complementari che per la prima volta, forse, ci permettano di sentirci un POPOLO unito che ha la consapevolezza, la forza e la capacità di scegliere il proprio futuro per sè e per le generazioni a venire. Un popolo che urla la propria indignazione verso quella classe politica cinica ed autoreferenziale che interpretando la politica come mezzo ad uso esclusivo proprio e dei propri affini a vantaggio personale e clientelare ha spezzato la catena di congiunzione con l'elettorato attivo, non fornendo risposte, non risolvendo problemi. Non resta che rimboccarci le maniche, fare politica attiva, dare il proprio contributo! ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare grande l'italia! Che ognuno di noi possa interpretare nel proprio quotidiano, con il proorio lavoro, le proprie aspirazioni, i propri sogni il CAMBIAMENTO che vorremmo vedere nella nostra bella ITALIA!
La più grande difficoltà sta nell'interpretare la politica come un mezzo al servizio della collettività, della giustizia sociale, uno strumento utile a migliorare la qualità della vita di tutti noi. gli anni trascorsi dal '94 ad oggi hanno segnato le menti, le coscienze ed i cuori, riempendoli di scontri verbali, contrapposizioni ideologiche, dietrologie politiche, lotte di classe. Tutto ciò fa gioco alla oligarchia classista avida di potere che detiene non soltanto il potere politco, ma soprattutto, il potere economico e finaziario di questo paese. In realtà "gli affari" vengono fatti con l'accordo di tutti trasversalmente ad ogni "finta ideologia" politica. La politica degli opposti schieramenti, delle tifoserie selvagge, della contrapposizione liberista-comunista è nella realtà odierna una assurda amenità anacronistica utile soltanto al conservatorismo liberista finto riformista che così continua a tenere sotto scacco le capacità imprenditoriali, i talenti intellettuali, la voglia di "cambiamento" di questo paese. Facciamo che queste eccellenze non rimangano inespresse: lottiamo "insieme" senza inutili contrapposizioni ideologiche. Una cosa ci accomuna tutti: l'amore per il nostro paese. lottiamo insieme per costruire un futuro migliore per tutti!
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