Declassata la Francia
l'Italia diventa BBB
Nuovo duro giudizio delle Agenzie di rating sull'Europa. La Francia e l'Austria perdono la tripla A. Declassata ulteriorimente anche l'Italia. A Parigi si infiammano le presidenziali: tutti contro Sarkozy "è colpa sua".

Nuovo duro giudizio delle agenzie di rating sull'Europa: colpite la Francia, di nuovo l'Italia nonostante le misure draconiane del governo Monti (scendiamo a BBB+), l'Austria che ha perso la tripla A. Ma certo la notizia più "pesante" riguarda la Francia che dice addio alla classificazione di "paese affidabile" per i mercati: la voce girava da ieri pomeriggio ma la conferma è arrivata in serata dal ministro dell'Economia Francois Baroin, dopo una lunga riunione all'eliseo che aveva fatto intendere il nervosismo del governo francese. A sancire il "downgrading" del paese è stata l'agenzia di rating Standard&Poor's. Il declassamento della Francia, dopo quello della Grecia, del Portogallo, della Spagna e dell'Italia - quasi che la speculazione, e gli "algidi" calcoli delle agenzie - seguano un percorso sud-nord - era nell'aria da giorni. D'altronde bastava leggere i resoconti sui conti non proprio a posto del paese e il debito pubblico sul livello di guardia. Comunque una tegola per Nicolas Sarkozy, alle prese con la campagna elettorale. Il fatto di essersi messo a capo, insieme alla Germania, dell'Unione alle prese con un grave e largo attacco speculativo non lo ha salvato, né ha reso il suo paese più credibile agli occhi dei mercati.

La notizia è subito esplosa "in casa". Per Eva Joly, candidata ecologista alle presidenziali, la perdita della tripla A della Francia è «il fallimento della politica di Nicolas Sarkozy e dei suoi regali fiscali», che hanno «aggravato» la situazione economica del paese. «Il declassamento del rating della Francia - continua la Joly - dimostra che la politica di austerity che non era stata chiesta in queste modalità dalle agenzie è stata inefficace». Attacco anche dal candidato centrista Bayrou, che ha subito convocato una conferenza stampa, riconoscendo però che i problemi vengono da lontano. Per la squadra del socialista Hollande ha parlato Marisol Toruaine: «Un record di deficit e di debiti - ha detto la Touraine - un lassismo di blancio per preservare gli interessi di qualcuno: è la politica di Nicolas Sarkozy, che dovrebbe proteggere la salute politica della Francia e che invece viene sanzionata. Il presidente è direttamente responsabile».

Ma aldilà delle presidenziali francesi e del futuro politico di Sarkozy, a essere sempre più nero è il futuro dell'Europa. In molti si chiedoo in queste ore quale futuro aspetta la Germania, per ora il vero "caposaldo" economico dell'unione. E più nell'immediato, e con molto meno ottimismo, quale sarà la sorte delle misure decise negli ultimi mesi per cercare di risollevare il tono dell'Ue sul fronte della "sicurezza" dei mercati, come la riforma della Banca europea e il Fondo salva stati. Tutte iniziative volte a rinsaldare la "solidarietà" e la politica comune tra i 27. Ma che certo rischiano di crollare sotto i problemi "casalinghi" dei diversi membri. Ora il pagliaccio "Sarkò" non ride più.