Esplosioni di molotov e guerriglia urbana. È quanto accaduto ieri a Piazza Syntagma ad Atene. Oltre 70mila manifestanti si sono radunati dinanzi al Parlamento, riunito per approvare un nuovo pacchetto di austerity da complessivi 18 miliardi fino al 2016 (passaggio necessario per sbloccare la terza tranche di aiuti da 31,5 miliardi della Troika). La polizia ha respinto gli attacchi dei facinorosi con i lacrimogeni, ma durante la ritirata dei contestatori sono stati dati alle fiamme alcuni cassonetti. La nuova manovra di contenimento del deficit comporterà un abbassamento dei salari di tutti i funzionari pubblici. E con 153 voti a favore il Parlamento greco, nella notte, ha approvato le misure di austerity considerate da Ue, Bce e Fmi indispensabili per concedere gli aiuti e salvare il Paese.


Intanto nelle ultime previsioni economiche 
il vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, ha avvertito che sull'Italia si teme che ci sia un certo rallentamento del risanamento dei conti pubblici. "Secondo le nostre previsioni l'Italia porterà il bilancio strutturale in equilibrio nel 2013", posto che attui pienamente le misure già decise", ha detto il responsabile di Affari economici e euro.

Ma poi è atteso "un certo rallentamento" del risanamento e "un certo allontanamento" dell'equilibrio strutturale di bilancio nel 2014 se non si adottano misure aggiuntive, assieme ad una riduzione più lenta del debito.

Un quadro che "è fonte di preoccupazione specialmente alla luce di bassa crescita economica dell'Italia. E' importante - ha concluso Rehn - che l'Italia compia sforzi oltre il 2013. E' importante che mantenga l'equilibrio del bilancio in termini strutturali e che centri gli obiettivi di riduzione del debito".

Nello stesso giorno la Commissione europea ha rivisto al ribasso le previsioni economiche per l'Italia, che già sei mesi fa pronosticavano recessione: ora il quadro si aggrava e sul 2012 l'esecutivo comunitario si attende una contrazione del 2,3 per cento del Pil, cui seguirà un ulteriore meno 0,3 per cento nel 2013. Sul 2014 invece, secondo le stime inserite nelle previsioni economiche autunnali, l'economia italiana dovrebbe registrare una ripresa dello 0,8 per cento. Già da quest'anno, però, l'Italia riuscirà a riportare il suo deficit di bilancio al di sotto della soglia Maastricht del 3 per cento del Pil: tagliandolo al 2,9 per cento, secondo le previsioni economiche autunnali pubblicate oggi.

Nelle previsioni di primavera diffuse a maggio, la Commissione si attendeva un calo del Pil italiano dell'1,5 per cento quest'anno e un meno 0,3 per cento sul 2013.

Sempre secondo la Commissione l'Italia subirà ulteriori peggioramenti della disoccupazione: dall'8,4 per cento del 2011 quest'anno è prevista in aumento al 10,6 per cento, e poi all'11,5 per cento nel 2013 e all'11,8 per cento nel 2014.

Nel 2013 il deficit Pil italiano calerà ulteriormente al 2,1 per cento, valore che manterrà anche nel 2014, stima l'esecutivo comunitario posto che questi valori sono attesi "a politiche invariate". Intanto il debito pubblico salirà quest'anno al 126,5 per cento del Pil, dal 120,7 per cento del 2011, e segnerà un massimo al 127,6 per cento nel 2013, per poi registrare una lieve moderazione al 126,5 per cento.

Visti gli sviluppi negativi delle misure correttive in Grecia e Spagna (ed anche in Italia), è ormai evidente che governare la crisi proponendo manovre correttive a ripetizioni non fa altro che deprimere ulteriormente lo scenario economico e dei consumi non favorendo la ripresa economica e la creazione di nuove possibilità occupazionali.
Abbiamo bisogno di misure espansive che diano nuove possibilità di sviluppo, non di misure recessive che "castrando"investimenti e speranze non fan altro che allungare il tunnel della crisi in una lunghissima interminabile e spaventosa oscurità che avvolge membra e cuore. La parola che ci manca è speranza, il motore, la scintilla, la stella che brillando regalerebbe quella luce che scalda il cuore e la mente regalando prosperità e benessere.