Sesto giorno consecutivo di bombardamenti contro la Striscia. Le vittime stamattina sono sei palestinesi, tra cui un bambino di cinque anni. Ieri erano stati uccisi almeno sette bambini. Israele ribadisce: ''Siamo pronti a estendere gli attacchi''. Occupate le frequenze della radio di Hamas. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon oggi al Cairo.


Israele ha continuato nella notte i bombardamenti su Gaza e ormai sono 88 le vittime palestinesi nella Striscia da quando mercoledì è iniziata l'operazione "Pilastro di Difesa". Secondo fonti sanitarie palestinesi, almeno 15 palestinesi sono morti nelle ultime ore; e in un raid compiuto stamane dall'aviazione israeliana, sono rimasti uccisi altre sei persone, tra cui un bimbo di 5 anni.
Intanto al Cairo proseguono i colloqui per arrivare a una tregua, che però ancora non si vede all'orizzonte. La crisi sarà oggi al centro dell'incontro tra i ministri di esteri e difesa dell'Unione europea riuniti a Bruxelles (dove all'ordine del giorno ci sarà anche lo status che l'Ue concederà alla nuova piattaforma dell'opposizione in Siria). Ieri, in un altro raid isrealiano sul distretto di Nasser, a Gaza, erano morti 10 civili, tra cui tre donne e sei bambini.
La speranza di una tregua è affidata al negoziato in corso nella capitale egiziana a cui partecipa un emissario israeliano, il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, e il capo della Jihad islamica, Ramadan Shallah. Per una tregua si stanno adoperando anche il governo tunisino, i cui inviati si trovano oggi a Gaza, e la Lega araba, il cui segretario arriverà domani con una delegazione ufficiale. Al Cairo oggi è arrivato anche il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon per discutere della crisi di Gaza con la leadership egiziana. Ieri Ban ha lanciato un appello a Israele e Hamas "a collaborare con gli sforzi condotti dall'Egitto per raggiungere un immediato cessate il fuoco".
Fonti palestinesi ritengono possibile che venga raggiunto un accordo già "oggi o domani". Ma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha però avvertito che Israele è pronto ad "allargare significativamente" l'offensiva su Gaza e che "i soldati sono pronti per qualsiasi tipo di attività che si dovesse richiedere", quindi anche un'offensiva terrestre. Il presidente statunitense Obama starebbe a sua volta cercando di evitare il peggio, pur mantenendo comunque il suo appoggio a Israele, con un tentativo di "ottenere la fine dei lanci di razzi palestinesi senza ulteriori violenze" - cioè senza un'invasione dell'esercito israeliano.
Dall'inizio dell'offensiva, lanciata mercoledì, Israele ha dichiarato di aver colpito 1.350 obiettivi sensibili, mentre sono oltre 540 i razzi lanciati da Gaza e caduti in territorio israeliano. Trentacinque di questi sono caduti in zone aperte.

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