La battuta d'arresto arriva nella tarda sera di ieri: la banca centrale di Cipro ha annunciato che tutte le banche rimarranno chiuse fino a mercoledì e non riapriranno quindi oggi, come reso noto precedentemente. Una situazione che rimane dunque estremamente fluida nonostante i vari colpi di scena che si sono susseguiti nel corso della giornata.

Le vendite di ieri che hanno colpito il comparto bancario hanno intanto costretto a un clamoroso dietrofront il presidente dell'Eurogruppo, Jeren Dijsselbloem. Che ha dovuto correggere il tiro e ad assicurare che Cipro sia un caso a sé e che il piano di salvataggio definito la scorsa notte non servirà da modello per risolvere casi analoghi in avvenire.

«Cipro è un caso specifico che presenta sfide straordinarie, che richiedono misure di salvataggio su cui ci siamo messi d'accordo domenica», indica Dijsselbloem in una breve nota, che giunge a poche ore di distanza dall'intervista al Financial Times e a Reuters, in cui affermava che il piano poteva essere considerato un modello per l'Eurozona. Anche sulla base delle sue dichiarazione alle due testate anglosassoni, i titoli bancari europei oggi hanno subito una dura contrazione.

E il caso del salvataggio di Cipro continua a suscitare le rimostranze da parte russa: «A mio giudizio, continuano a rubare ciò che è già stato rubato», ha detto il premier Dimitri Medvedev in un incontro di governo, commentando il piano di salvataggio europeo. Un accordo che vede soddisfatta Angela Merkel. La cancelliera tedesca si è detta «molto contenta», la soluzione individuata è «sostenibile», e risponde all'interesse di Nicosia e dell'eurozona. Intanto il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso ha annunciato che Bruxelles istituirà una task-force con base a Nicosia per aiutare il governo locale a ristrutturare il settore bancario e rilanciare l'economia.

Opinione opposta invece da Mosca. Il premier russo è netto: «Dobbiamo capire in cosa si trasformerà questa storia e quali saranno le conseguenze per il sistema finanziario e monetario internazionale, come pure per i nostri interessi». Anche perché «la Russia prenderà la decisione sugli aiuti a Cipro solo dopo aver esaminato le decisioni prese a livello della Commissione europea, del Fmi, del governo e della Banca di Cipro».

E dopo ore di lavoro i leader hanno dato via libera al piano per «evitare la bancarotta». Un prelievo di circa il 30% verrà applicato ai depositi presso la Banca di Cipro superiori ai 100mila euro. Ad annunciarlo il portavoce del governo di Nicosia, Christos Stylianides.

La drammatica situazione cipriota, europea e mondiale, questa crisi interminabile, lasciano spazio ad alcune considerazioni di fondo.

Quando Amato nel fatidico '92 prelevò nottetempo dai conti degli italiani un -oggi misero- 6 per mille per rimpinguare le casse dello Stato, lo fece per farci "entrare in Europa". Fu forse la prima volta che udimmo questo slogan, ripetuto poi alla nausea nei successivi vent'anni per giustificare ogni nefandezza, dalle tasse alla TAV. Una pessima presentazione dell'Europa, per giunta, con un furto notturno: avremmo dovuto capire dai tali prodromi dove si sarebbe andati a parare.

Ma a confronto di quel che accade a Cipro, Amato era uno statalista. La grande rapina ai ciprioti poveri e ai russi ricchi avviene stavolta per salvare banche tedesche, punto e basta. 5,8 miliardi di rapina, esattamente pariall'esposizione delle banche tedesche a Cipro. L'idea meravigliosa è questa: se le banche sono in sofferenza, sull'orlo del crac, perché devono intervenire gli Stati? Che le salvino i correntisti!

Non fa una piega. Gli hai dato i tuoi soldi, li hanno gestiti male, e ora ce li rimetti. Si chiama "incauto affidamento", qualsiasi tribunale ti darebbe torto. E talmente è geniale questa idea che, udite udite, si sta propagando come fuoco tra le stoppie: ora pare che anche la Nuova Zelanda voglia applicare lo stesso sistemino per salvare le proprie banche. E' una soffiata del partito dei Verdi neozelandesi. Se una banca finisce a rischio default, i soldi dei correntisti verranno decurtati per il bailout, così propone il Ministro delle Finanze.

Mi chiedo cosa staranno pensando tutti i fervidi sostenitori della "moneta elettronica", nel vedere intere famiglie cipriote alla disperazione con tutti i loro risparmi ostaggio delle banche. Banche che prima li gestiscono male, e poi li rubano per pararsi il didietro. Meglio pensarci un po' prima di dire addio alle vecchie concrete banconote, e correre dietro alle sirene di chi, con la scusa dell'evasione, vi convince a seppellire tutti i vostri soldi nell'orto dei miracoli. Da dove il gatto e la volpe li faranno poi sparire.