Mentre il ministro Fornero si faceva inquadrare da fotografi e operatori televisivi nell'atto di abbracciare un lavoratore precario, il resto del Governo ha nuovamente abbracciato la popolazione, stringendola forte: talmente forte da far uscire altro denaro per l'apparato pubblico sempre più famelico. Questa volta Monti ha colpito alcune detrazioni fiscali, riducendole. Fra queste, gli interessi sui mutui per la prima casa e le spese per gli asili nido.


Il professore continua a fare ciò che gli riesce meglio: aumentare le tasse. Di per sè non fa più notizia, purtroppo. Il particolare nuovo, e ancora più insopportabile del solito, è la retroattività del provvedimento. In parole povere significa che la diminuzione degli sconti comprende anche i redditi già guadagnati nel 2012, prima dell'introduzione di questo decreto.
Le leggi retroattive, cioè quelle che si applicano anche a periodi precedenti alla loro entrata in vigore, sono una delle più classiche scorrettezze da parte di governi e parlamenti, soprattutto nelle democrazie. Indicano che non si sa cosa fare, e allora si colpisce a tutto spiano. E' il modo di agire di governi autoritari, non autorevoli. Prepotenti, non forti. Del resto, è il comportamento tipico di chi non risponde a nessuno delle proprie azioni, perché nessun cittadino italiano ha eletto Monti e i suoi amici (i parlamentari sono cosa diversa dai cittadini, soprattutto i nostri).
E' quindi normale che nessuno di questi "super" ministri faccia una piega quando 14 regioni si danno le arie da grandi virtuose per aver cancellato i vitalizi a consiglieri ed assessori. Sì, ma dal 2015. Fino ad allora, continueranno ad incassare senza ritegno.
Mancano teoricamente sei mesi alle elezioni politiche. Chissà quanti nuovi modi per aumentare le tasse potranno inventare fino ad allora.
Per il momento si accontentano di trasformare in "definitivi" i "provvisori" aumenti delle accise sui carburanti.
L'odiosa imposta sui carburanti che era stata introdotta in via temporanea per finanziare il terremoto in Emilia e ridurre le imposte in Abruzzo è stata trasformata in definitiva. Il risultato è un aumento del gettito per il 2013 di un miliardo di euro e di 800 milioni per gli anni successivi.
Del resto gli italiani pagano delle accise temporanee sui caburanti - diventate poi definitive - fin dai tempi della guerra di Abissinia del 1936. E l'elenco di queste trasformazioni è abbastanza lungo: si va dalla Crisi di Suez (1956), al disastro del Vajont (1963), passando per i terremoti, la missione in Libano (1983) e Bosnia (1996).
Il governo Monti verrà ricordato per le tante promesse da marinaio e per il furore tassatario che colpisce soprattutto i più poveri - un po' come il governo alla fine dell'Ottocento che impose la tassa sul macinato. Per passare alla storia gli manca solo un nuovo Bava Beccaris che usi i cannoni contro i nuovi poveri.

Per il momento si accontenta di aumentare le imposte indirette come l'iva, quelle dirette eliminando o decurtando molte detrazioni fiscali retroattivamente! Risultato? Aumento proporzionale del numero di poveri, anche retroattivo!