Come un ladro il governo Monti vien di notte sottraendo vergognosamente agli italiani gli ultimi spiccioli rimasti nelle loro celeberrime "tasche". Mistificando una realtà palese cerca anche di camuffare la STANGATA sottolineando che non si tratta di nuova manovra e abbassando infinitesimalmente e demagogicamente le aliquote più basse dell'IRPEF. Praticamente ci danno con la mano sinistra (poco) quello che sottraggono (moltissimo) con la destra. Già perchè un aumento dell'IVA al 22% coincide non solo con l'aumento dei prezzi al consumo ma anche dei costi per utenze telefoniche ed energetiche, insomma aumenterà tutto ciò che è soggetto a tassazione indiretta. Per di più, offendendo oltraggiosamente ed ulteriormente la nostra intelligenza, Grilli e le ignobili cronache giornalistiche, parlano di aumento IVA dimezzato a partire dal prossimo luglio e di diminuzioni delle aliquote da Gennaio 2013! Come se non sapessimo che l'applicazione della riduzione delle aliquote avrà effetto soltanto dopo la presentazione della dichiarazione 2013, ossia dal 2014. E comunque il taglio dell'IRPEF ci farà risparmiare al massimo 280 euro - ma bisognerà aver guadagnato almeno 28.000 euro lordi nel 2012. L'aumento dell'Iva ordinaria dal 21 al 22%, e di quella ridotta dal 10 all'11% produrrà - secondo il Codacons - un aumento della spesa di 352 euro annui per nucleo familiare, aggravio che salirà a 418 euro per le famiglie di 3 persone.

Detto in soldoni, questa manovra non converrà ai poveri e a chi ha una famiglia numerosa. Alla faccia dell'equità fiscale...

Oltretutto l'esecutivo aveva più volte ribadito che non sarebbe stata necessaria una "nuova", "ulteriore" manovra, che i conti erano in ordine, che ce l'avevamo fatta, che l'aumento della imposta indirette era scongiurato...
Invece arriva il taglio dell'Irpef ma sarà finanziato con l'aumento di un punto delle aliquote Iva. Con un colpo di scena, dopo otto ore di riunione, il Governo rimette sul piatto la riduzione delle tasse ritoccando di un punto le aliquote Irpef più basse: dal 23 al 22% e dal 27 al 26 per cento. Non sarà invece scongiurato l'aumento delle aliquote Iva, che scatterà da luglio ma sarà di un solo punto: dal 10 all'11% e dal 21 al 22 per cento. Il solo aumento dell'Iva non basterà però a finanziare la riduzione delle tasse che dovrebbe costare all'incirca 5 miliardi: altre risorse potrebbero essere reperite attraverso il riordino delle agevolazioni fiscali.


Ecco in sintesi i provvedimenti varati dal Governo. Taglio Irpef. Riduzione di un punto percentuale (da 23 a 22 punti e da 27 a 26) dell'aliquota sui primi due scaglioni di reddito (da 0 a 15mila euro e da 15mila a 28mila euro).


Aumento Iva. Scatta l'aumento dell'Iva di un punto percentuale sulle aliquote del 10 e del 21 per cento. Sanità, tagli per un miliardo a regime. Nuovi tagli al fabbisogno del servizio sanitario nazionale per un miliardo a regime. Nel 2013, come ha spiegato il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, sarà inferiore a un miliardo.


Arriva la Tobin Tax. Introdotta una tassa sulle transazioni finanziarie da cui saranno esclusi i titoli di Stato. Pensioni di guerra e invalidità. Le pensioni di guerra e di invalidità saranno soggette ad Irpef. Riordino agevolazioni. Per i redditi superiori ai 15mila euro si introduce una franchigia di 250 euro per alcune deduzioni e detrazioni Irpef e, per le sole detrazioni, si fissa il tetto massimo di detraibilità a 3000 euro.


Pagamenti Pa con dismissioni. Il pagamento degli arretrati della Pubblica amministrazione sarà finanziato con il piano di dismissioni finalizzato a pagare il debito pubblico. Banche. Saranno posticipate di 5 anni le deduzioni riconosciute alle banche per il maggior valore riconosciuto al riallineamento per l'imposta sostitutiva. Controlli su bilanci Pa. Controlli dei bilanci delle pubbliche amministrazioni: verrà rafforzata la capacità di controllo sui bilanci degli enti locali, che farà leva sulla Corte dei Conti, sui servizi ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato e sulla Guardia di Finanza.


Ok a commissario anticorruzione Il Cdm ha anchedeciso di istituire nella legge di stabilità il Commissario anticorruzione, che presiederà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche. Il ddl relativo ha ricevuto in nottata l'ok della commissione Giustizia e Affari costituzionali del Senato. Oggi il testo sarà in aula a Palazzo Madama. Riforma del Titolo V della Costituzione Il Consiglio dei ministri ha approvato infine il disegno di legge sulla riforma del Titolo V della Costituzione. Così ha introdotto il provvedimento il premier Mario Monti: «Il nostro Governo si é dedicato al compito di prendere misure per accrescere la competitività dell'Italia e rimuovere alcuni impedimenti strutturali, ma abbiamo riscontrato che un ostacolo tra i molti risiede in alcuni particolarità istituizionali, in particolare alcuni aspetti del Titolo V della Costituzione».


Monti: l'austerità paga L'austerità «non é un circolo visioso»e «la disciplina di bilancio paga e conviene perché ci ha consentito di non dover rincorrere di continuo la congiuntura. Con le decisioni di questa notte in questo "brevissimo" Consiglio dei Ministri abbiamo voluto dare il chiaro segnale che quando ci sono segni di stabilizzazione ci si può permettere qualche sollievo». Lo ha detto il premier, Mario Monti, in conferenza stampa a conclusione della maratona sulla legge di stabilità. «Abbiamo dato questo segnale con l'inizio della riduzione Irpef - ha detto Monti - speriamo che gli italiani vedano in questa serie di decisioni di politica di bilancio, che non é una modifica di rotta, il fatto che quella rotta ha senso, che contiene elementi per dare benefici e quando le condizioni lo consentono i benefici ipotetici potenziali possono diventare concreti».


Non contenti hanno anche varato l'operazione «Lampioni spenti» contenuta nella legge di stabilità. Meno illuminazione pubblica per risparmiare. Insomma al buio e senza soldi. D'altronde siamo il Paese dei cornuti e "mazzia...

Ed in effetti al governo si son ben guardati dal toccare le proprie indennità ed i propri emolumenti...