“Prendo atto delle dichiarazioni della Lega di voler verificare il numero legale” sul voto finale del decreto taglia-firme e “apprezzate le circostanze e davanti alla palese evidenza che il Senato non è in grado di garantire il numero legale, tolgo la seduta e la riaggiornerei alla data del 28 dicembre alle 15 così tutti i colleghi possono raggiungere Roma”. Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, in Aula.
Dopo il caos di ieri, la commissione bilancio del Senato ha dato parere non ostativo allo schema di decreto legislativo sull'incandidabilità e incompatibilità delle prossime liste elettorali, il cosiddetto decreto sulle 'liste pulite'. E in serata il testo è stato varato dal consiglio dei ministri prima delle dimissioni di Monti. Via libera dunque del Governo al decreto legislativo sull'incandidabilita' dei condannati. Lo si apprende dalla nota diffusa al termine della riunione del Consiglio dei ministri. "Il Consiglio dei ministri - si legge nella nota - ha approvato in via definitiva, dopo aver acquisito il parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti, il testo unico della normativa in materia di incandidabilita' alla carica di membro del Parlamento europeo, di deputato e di senatore della Repubblica, di incandidabilita' alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali e di divieto di ricoprire le cariche di presidente e di componente dei consigli e delle giunte delle unioni dei Comuni, di consigliere di amministrazione e di presidente delle aziende speciali e delle istituzioni di cui all'articolo 114 del testo unico delle leggi  ull'ordinamento degli enti locali, di presidente e di componente degli organi esecutivi delle comunita' montane".
"Le disposizioni in materia di incandidabilita' - sottolinea palazzo Chigi - creano le condizioni per un sistema trasparente di rappresentanza e mirano cosi' a restituire ai cittadini la necessaria fiducia nei confronti dei candidati alle elezioni politiche europee, nazionali e locali, e delle istituzioni che rappresentano".
Ieri la vicenda aveva provocato parecchie polemiche dopo che il governo aveva annunciato di essere stato costretto a fermare l'approvazione del decreto in mancanza del parere della Commissione bilancio del Senato. Parere che è arrivato oggi e dunque adesso il consiglio dei ministri potrebbe procedere al varo del decreto.
FIRME -  L'Aula della Camera ha approvato l'emendamento della Commissione al decreto firmeche prevede una riduzione del 75% del numero delle firme necessarie per presentare le liste alle prossime elezioni: ne basteranno 1/4, 30mila circa. La Lega si è astenuta. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato dove però si è arenato.
Il dl firme probabilmente non sara' approvato questa sera. In aula infatti ci sono soltanto 80 senatori e quindi manca il numero legale. Il capogruppo leghista Federico Bricolo ha annunciato che chiedera' la verifica del numero legale sul voto finale spiegando le ragioni di tale scelta: "E' stata fatta una forzatura con questo provvedimento, ma siamo pronti a tornare anche domani per votare il decreto'. Noi facciamo l'opposizione. Quelli della maggioranza facciano la maggioranza e assicurino loro il numero legale'. I parlamentaridevono venire qui a fare il loro lavoro.
Noi siamo qui da stamattina alle 9 e noi abbiamo garantito il numero legale". Dura la risposta di Anna Finocchiaro (Pd): "Voi state mettendo un inciampo alla competizione elettorale. La domanda e': di che cosa avete paura?".
Alla fine: "ll Senato non è in grado di garantire il numero legale, tolgo la seduta e la riaggiornerei alla data del 28 dicembre alle 15 così tutti i colleghi possono raggiungere Roma" ha chiuso il presidente del Senato, Renato Schifani.
Insomma l'ultima boutade della casta contro il rinnovamento di liste ed offerta politica. Il tutto alla fine di una legislatura da "fine del mondo"... Magari i Maya avessero avuto ragione....