Giorgio Squinzi

«L'obiettivo deve ora essere uno solo: tornare a crescere». Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi lancia l'allarme sul sistema Italia. Le priorità sono lavoro e crescita, sottolinea, incassando il pieno sostegno del governo. «Siamo dalla stessa parte», ha detto il premier Enrico Letta. 

«Il nord è sull'orlo di un baratro economico che trascinerebbe tutto il nostro Paese indietro di mezzo secolo, escludendolo dal contesto europeo che conta», ha sottolineato all'assemblea dell'associazione degli industriali dopo aver parlato anche delle «debolezza strutturali» del Mezzogiorno, «una parte del Paese in cui lo sforzo per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione assume le caratteristiche di una vera e propria sfida per la sopravvivenza». «Per tornare a produrre più benessere l'Italia deve fare leva sulla sua risorsa più importante: la vocazione industriale in tutte le sue declinazioni. Il manifatturiero è il motore del nostro sistema».

«La mancanza del lavoro è la madre di ogni male sociale», ha aggiunto. «Va affrontata in maniera strutturale e con equilibrio, intervenendo sul costo, produttività e regole». Le imprese «sono pronte a supportare l'azione del governo con investimenti e occupazione».

«Ridurre il cuneo fiscale, al 53% nel 2012, eliminando il costo del lavoro dalla base imponibile Irap e tagliando di almeno 11 punti gli oneri sociali che gravano sulle imprese manifatturiere», ha inoltre detto Squinzi. «Più della metà di quello che le imprese pagano ai lavoratori va nelle casse dello Stato».

Letta. 
«Siamo dalla stessa parte: la politica forse troppo tardi ha capito la lezione, ma ora deve applicare quello che ha capito«. Così il premier Enrico Letta si è rivolto alla platea di Confindustria.