LettaGrillo  il primo duello Il premier  io taglio gli stipendi  lui nemmeno la diaria

La disfida tra Palazzo Chigi e Cinque Stelle e' a colpi di tagli. Quelli per decreto del premier Enrico Letta e quelli, per ora sulla carta, del leader del movimento Beppe Grillo. Mentre Letta e' impegnato a stilare la road map delle riforme, rimbalzano le dichiarazioni del comico genovese che prima parla di "colpo di stato" per spiegare i motivi per cui il Movimento Cinque Stelle non sia al governo del Paese: "Ci hanno messo in un angolo. Hanno fatto non un golpettino, ma un golpe, un colpo di stato. In quattro si sono riuniti in una notte per continuare con l'agenda Monti".


Poi Grillo accusa l'inquilino di Palazzo Chigi di aver "fatto il mantenuto della politica per vent'anni, nient'altro che il nipote dello zio", ovvero di Gianni Letta. Parole pronunciate all'Hotel Forum di Roma. Quello in cui fece base per i giorni delle consultazioni del novembre 2001 lo stesso Mario Monti. La risposta di Letta e' istituzionale, per quel che riguarda il 'golpe': "Si tratta di parole inaccettabili", spiega Letta: "Grillo ferisce le istituzioni del nostro Paese, golpe e' una parola totalmente inaccettabile. Le nostre sono istituzioni legittime" e "insistere a usare questi termini e' profondamente sbagliato, anche per il rispetto che dobbiamo portare al Capo dello Stato". Molto meno per quanto riguarda gli attacchi alla sua famiglia: "Grillo la butta sull'insulto personale perche' non ha altri argomenti. Lui insulta, io lavoro e mi occupo dei problemi".

Poi Letta accenna ai tagli agli stipendi dei ministri parlamentari, vera scintilla che ha fatto divampare lo scambio d'accuse con il comico: "Io nel decreto tagliero' lo stipendio ai ministri parlamentari, lui fatica a non far prendere la diaria intera ai suoi parlamentari che si ribellano". Il riferimento e' alla lunga e travagliata riunione di ieri fra lo stesso Grillo e i suoi parlamentari sul taglio della diaria. Beppe Grillo vi torna anche oggi spiegando ai suoi di aver conosciuto "una mamma, sola con due figli, che per vivere fa le pulizie. Ce la fa con 500 euro al mese contando anche i 10 centesimi. A lei ho pensato in quella sala di stucchi e arazzi".

Ma le parole di Letta, lungi dal chiudere la partita, spingono Grillo a tornare alla carica, stavolta per mezzo di un articolo sul suo blog, Beppe Grillo: "Un mantenuto dalla politica dal 1996, Enrico Letta, ci fa lezioni di morale. Non accettiamo lezioni da una persona che si tiene stretti 46 milioni di euro di rimborsi elettorali del pdmenoelle, mentre il Movimento ha rinunciato a 42, e i cui parlamentari prendono lo stipendio pieno, mentre quelli del M5S se lo sono gia' dimezzato. Piglia e porta a casa capitan Findus", conclude Grillo.