Silvio Berlusconi 'blinda' il governo Letta, "e' una occasione epocale e io daro' il mio sostegno piu' forte e leale a questo esecutivo e alla maggioranza", assicura. Ma, allo stesso tempo, il Cavaliere alza la posta, rilancia sull'abrogazione totale dell'Imu e indica come scadenza massima "i primi di giugno". Stessa data, avverte Berlusconi, per gli altri provvedimenti economici: Iva, Equitalia, azzeramento delle tasse per le nuove assunzioni e sburocratizzazione per le imprese.
Insomma, il leader del Pdl sta col fiato sul collo del governo: entro "i primi di giugno" deve "vedere la luce il decreto con tutte le misure indispensabili per riavviare lo sviluppo". Quanto all'ineleggibilita', Berlusconi davanti alle telecamere sceglie la strada dell'ironia. Ma l'avvertimento al Pd e al governo c'e' tutto: "Ci sono delle ipotesi abbastanza divertenti", esordisce al Tg4. "Mi sembra che qualcuno abbia portato avanti l'ipotesi di una ineleggibilita' del sottoscritto dopo 20 anni di voti di milioni di italiani e dopo tanti Parlamenti che hanno sempre approvato la mia eleggibilita'".

Se si abbina questa proposta a quella sulla riforma dei partito per bloccare Grillo, tira le somme il Cavaliere, il risultato e' che "qualcuno e' un genio, perche' eliminato Berlusconi e il Pdl, eliminato Grillo e il M5S, il Pd correrebbe da solo". In privato, pero', i toni sono ben diversi, viene spiegato, e l'umore dell'ex premier - gia' alquanto provato dalle sue vicende giudiziarie - e' nero, tanto che l'ordine di scuderia e' chiaro: se il Pd fa asse con i grillini salta tutto. Per evitare fraintendimenti e orecchie da mercante, poi, il Pdl si premura di dichiarare pubblicamente, con Nitto Palma, che quanto puo' accadere in Giunta avra' sicure ripercussioni sulla tenuta dell'esecutivo. Il messaggio, questa mattina, e' stato fatto recapitare a palazzo Chigi e al Nazareno forte e chiaro: se anche un solo senatore del Pd vota a favore del candidato grillino alla presidenza della Giunta per le elezioni del Senato e, quindi, fa saltare la candidatura del leghista Volpi e di fatto avalla la mozione del M5S sulla ineleggibilita' di Silvio Berlusconi, il governo ha vita breve, anzi brevissima. Un avvertimento che deve essere arrivato alle orecchie giuste in extremis, tanto che a pochi minuti dalla riunione della Giunta per le elezioni e le immunita' a palazzo Madama tutto viene bloccato e rinviato sine die. Troppo alto il rischio, viene spiegato sia da fonti Pd che Pdl, che qualche franco tiratore in casa democratica con il suo voto 'fuori dal coro' possa far saltare il banco. Meglio resettare tutto, cercare le dovute garanzie dal Pd e poi riconvocare la Giunta. Ma le fibrillazioni al'interno della maggioranza riguardano vari fronti: c'e' il ddl sempre al Senato sul dimezzamento delle pene per i reati di concorso esterno mafioso - qualcuno nell'opposizione azzarda che sia una norma pro Dell'Utri - poi ritirato, c'e' l'emendamento sul condono edilizio, e soprattutto c'e' la legge elettorale, dove il Pdl tiene il punto: si' a modifiche light, no a una nuova legge prima delle riforme istituzionali e, in particolare, un no secco al ritorno al Mattarellum. Di carne al fuoco, dunque, ce ne e' molta e il Cavaliere e' consapevole che se il Pd tirera' la corda a fatica riuscira' a tenere a freno i 'falchi, sempre piu' recalcitranti. Ma per il momento la linea di Berlusconi non cambia di un millimetro: il Pdl sara' leale, non faremo cadere noi il governo. "E' dal Pd", va ripetendo nei suoi colloqui privati, "che Letta deve guardarsi". Ma, sia chiaro, seppure "io faro' di tutto per la pacificazione, per porre finalmente fine alla guerra fredda e per non sprecare questa occasione epocale", scandisce, il banco di prova saranno i nuovi provvedimenti, a partire dall'abrogazione totale dell'Imu da varare i "primi di giugno" - non piu' entro il 31 agosto - in aggiunta allo stop sull'aumento Iva e le altre misure del programma elettorale del Pdl.
Insomma la strategia del Cavaliere è chiara ed il ricatto a Letta sotto gli occhi di tutti: o si fa come dice Lui (per prendersi i meriti dell'abbassamento della pressione fiscale, eventualmente), oppure il governo ha poca strada da percorrere. Un bel viatico, non c'è che dire, per la "claudicante" Italia...