Le borse di tutto il mondo hanno "brindato" (facciamo finta di crederci, ndr), con Piazza Affari che ha chiuso a +4,3 per cento. Gli spread sono crollati, con il differenziale Btp/Bund che è sceso sotto quota 380. E l'Europa ha ritrovato, almeno per un giorno, la tanto sospirata unità. (Sembra vero! ndr)
Celebrata nelle parole dei suoi leader, Angela Merkel compresa. Le borse di tutto il mondo hanno brindato, con Piazza Affari che ha chiuso a +4,3 per cento. Gli spread sono crollati, con il differenziale Btp/Bund che è sceso sotto quota 380. E l'Europa ha ritrovato, almeno per un giorno, la tanto sospirata unità. Celebrata nelle parole dei suoi leader, Angela Merkel compresa. Le due vittorie di Draghi - Le mosse annunciate ieri dalla Bce guidata da Mario Draghi mettono a segno due vittorie: una finanziaria e una politica. Quest'ultima potrebbe fare la differenza per il futuro dell'eurozona. Il consenso trasversale raggiunto da Draghi è stato "costruito" negli ultimi mesi: risultato senza precedenti nella storia recente dell'integrazione europea. Ieri, il consiglio della Bce ha ribadito l'irreversibilità dell'euro, ha spazzato dal tavolo l'ipotesi di una moneta unica "a due velocità". E lo ha fatto all'unanimità: poco importa, infatti, l'eccezione scontata del membro tedesco Jens Weidmann, che ha votato contro il piano Draghi (e in opposizione al suo connazionale, consigliere esecutivo della Bce, il tedesco Joerg Asmussen). Quello che conta, è che la distanza politica tra la Germania e il resto d'Europa è oggi più contenuta. Quanto durerà questa luna di miele tra stati, governi e mercati? Difficile rispondere. Molto dipenderà dall'efficacia che le misure annunciate da Draghi mostreranno di avere nel placare la speculazioni finanziarie. Per questo è bene comprendere la portata di 1. Acquisti illimitati di bond sovrani - L'Eurotower comprerà, "senza limiti quantitativi fissato ex ante", i titoli di Stato dei Paesi che richiedono l'assistenza finanziaria dell'Europa, mettendo di fatto in gioco le sue imponenti risorse finanziarie. 2. Impegni formali per le riforme - In cambio, la Bce concorderà con lo Stato richiedente tempi e modalità delle riforme istituzionali necessarie a mettere in sicurezza i conti pubblici sul lungo periodo, sottoscrivendo un "memorandum", che diventerà un impegno stringente per il paese che beneficerà degli aiuti. 3. Acquisti focalizzati su titoli a breve - La Bce si è detto pronta ad acquisti illimitati sul mercato secondario di bond sovrani con scadenza da 1 a 3 anni dei Paesi che ne faranno richiesta. Draghi ha chiarito che non sono previsti tetti sui rendimenti, smentendo così l'ipotesi circolata nelle ultime settimane. 4. Quanto scatta lo stop agli acquisti - In assenza delle riforme concordate la Bce si riserva di interrompere i suoi acquisti. Una leva che sarà utilizzata per pretendere le riforme da parte degli Stati beneficiari degli aiuti. Questa condizione ha rappresentato una "svolta" nella trattativa, decisiva per ottenere il consenso della cancelliera tedesca Angela Merkel. Il blocco degli acquisti può scattare anche nel caso in cui tagli acquisti non fossero ritenuti più necessari. 

Alla luce di quanto esposto la domanda sorge spontanea, (Lubrano docet): Perché il buon Mario Draghi non è intervenuto prima di questa rovente estate per calmierare mercati e speculatori e far respirare i popoli oberati dal peso di una crisi pagata a suon di aumenti di pressione fiscale e costo della vita? La verità è che, dopo l'intervento del Presidente Bce, i mercati non festeggiano affatto e gli spread scendono perché gli operatori finanziari, vendendo, stanno realizzando i guadagni speculativi auspicati prima che i saggi d'interesse tornino in linea con la tendenza economica attuale visto che era opinione comune che il livello degli spread fosse spropositato rispetto alle contingenze e gli sforzi profusi dall'UE per trovare una soluzione alla drammatica crisi finanziaria ed economica. Ci vuole tanto a capire che la Borsa non è altro che un covo di scommettitori-speculatori impenitenti cui la possibilità di guadagno interessa di più del livello di democrazia di un paese, della crescita del PIL o della redistribuzione della ricchezza? Finché non verrà regolamentata e normata, la speculazione finanziaria, limitandola,  (tobin tax dove sei?), saremo sempre in balia di una tempesta che si chiama spread e la salvezza la continueremo a pagare in cessione di sovranità nazionale, perdita di diritti acquisiti e smantellamento del welfare.
Il dubbio che una regia occulta si celi dietro una sceneggiatura già scritta si fa sempre più certezza.