Siamo assuefatti! Ormai da troppo tempo, avvezzi ai quotidiani scandali politici tanto da non avere più nemmeno la forza per indignarci, per urlare la nostra rabbia, per vomitare il dissenso, il disgusto contro questi faccendieri corrotti dall'ingordigia di potere, satrapi tiranni resi inumani dalla avidità per la pecunia e la orgiastica soddisfazione della propria sfrenata libido. Assistiamo indefessi alla mortificazione dei nostri diritti, della nostra libertà, all'oltraggio sistematico dei principi costituzionali fondanti la nostra democrazia. C'è di più. Purtroppo. Le direttive di partito, i dibattiti e le contrapposizioni ideologiche, le correnti di indirizzo politico delle attività istituzionali sono state sostituite, negli ultimi anni, non da sofisticate ricerche di tipo filologico, bensì dalla volgarità e dal turpiloquio da "malfamato bar della degradata periferia delle nostre metropoli". Ancora. Le sedi istituzionali del governo, le residenze del Presidente del Consiglio, ridotte a postriboli di dubbia moralità e il nostro Paese, il popolo italiano, l'amata Repubblica esposta al pubblico ludibrio, alla ilarità ed allo scherno del mondo intero. Il tutto condito da clientelismi, faccendieri, malaffare, corruzioni, concussioni, "P2, P3, P4 P-ennesime", case ristrutturate e comprate all'insaputa del proprietario, parlamentari ex magistrati ricettatori, sistemi convenzionali di arricchimento personali, insomma.

Ma la novità è che ormai non abbiamo più nemmeno la forza di indignarci, tutto scorre, ogni cosa fluisce nel calderone mediatico, triturato dal macinino giornalistico televisivo e rigurgitato sotto forma di scandalo del giorno. Il pressapochismo ideologico che ci circonda è forse il vero male. Se proviamo a parlare, ad indignarci, ad urlare l'avventore del bar o il giornalaio rilanciano con un  laconico:"perché gli altri che fanno?", oppure: "che ci vuoi fare, lo fanno tutti", o:"che male c'è? al posto suo lo farei anche io!".
Così  i media di regime utilizzano addirittura lo "scandaletto" dell'ultim'ora per coprire altre e più serie responsabilità, che pagheremo tutti, che stiamo già pagando a colpi di spread sui BTp e di indebitamento  nazionale inarrestabile. La crisi economica, anche a quella ci siamo assuefatti. Per 2 anni inesistente, (invenzione dei comunisti iettatori! ndr), poi comparsa improvvisamente, ci vedeva in posizione migliore di tutti gli altri paesi europei, per poi scoprire nel rovente agosto borsistico e politico, di essere nel mirino degli spietati cecchini speculatori ed a rischio default.
La manovra varata in fretta e furia da berlusconi & C. finiva per punire gli unici incolpevoli, gli unici che la crisi l'hanno avvertita fin da subito, dal 2008 in poi, da quando, cioè,  il peso specifico del portafoglio tendeva ad approssimarsi allo zero...Infatti aumento dell'IVA e niente contributo di solidarietà per i poveretti che guadagnano "solo" 90mila euro l'anno, anzi innalzamento del tetto per il contributo ai 200mila, considerando però, il quoziente familiare, per evitare che i "poveretti" non possano più permettersi l'estate a Porto Cervo e l'aperitivo a Saint Tropez.
E con l'aumento dell'Iva si spalma su tutti la responsabilità della crisi, si evitano movimenti di piazza, tipo quello dei comuni con meno di 1000 abitanti che naturalmente non vogliono immolarsi per la patria, e si ottiene un gettito certo di 8-9 miliardi di euro.
Naturalmente niente patrimoniale, niente diminuzione dei parlamentari, niente taglio degli stipendi, niente accorpamento delle province o eliminazione dei comuni, niente contributo di solidarietà....
Insomma della manovra varata rimangono le tasse imposte su tutti ed i privilegi per i soliti noti. E se adesso invece lo sciopero lo proclamassimo noi? Ma non l'inutile sciopero di piazza come quello indetto da CGIL e PD a scopo promozionale, per propaganda, per farsi vedere nei TG e raccattare qualche voto o qualche tessera di partito. No lo sciopero fiscale! basta trattenute in busta paga, basta irpef, basta ici, imu, tassa sulla spazzatura, basta accise, IVA e tutte le altre. Sciopero fiscale ad oltranza fino a quando: non si sarà dimesso il presente governo e tutti i parlamentari. Non saranno processati tutti i responsabili del dissesto economico e finanziario italiano (politici e banchieri), sarà eletta una nuova assemblea costituente con il compito di riscrivere, ispirata a principi di equità e giustizia sociale una nuova moderna costituzione, saranno indette nuove elezioni ed eletto un nuovo parlamento.
Penso sia l'unico modo che abbiamo per farci ascoltare: quando i "rubinetti della politica" non gronderanno più dei denari sottratti con una imposizione selvaggia ed asfissiante, questi "signori del dolore" si faranno da parte permettendoci di riprenderci ciò che ci appartiene: la nostra libertà, la speranza in un futuro migliore per noi e per i nostri figli, la nostra democrazia. E' ora che chi ha responsabilità di governo e di leadership, nonché responsabilità dirette ed oggettive nell'aver causato il dissesto economico finanziario italiano paghi personalmente!