“Se non è un’evasione questa…”. Daniele Barbieri è il segretario nazionale del Sunia, il sindacato degli inquilini ed assegnatari, e davanti alla lettera con cui il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha risposto sul Corriere alle accuse di pagare in nero l’affitto della casa a Roma del suo ex collaboratore Marco Milanese (ora coinvolto nell’inchiesta sulla P4), risponde senza esitazioni: “E’ una vergogna, quello che emerge da questa vicenda è un evidente caso di evasione fiscale, dove l’evasore ovviamente non è Tremonti ma Milanese, se è lui il proprietario dell’immobile”.

Nella risposta alla richiesta di chiarimenti che era stata pubblicata giovedì 28 luglio, sempre sulCorriere, da Sergio Romano, il ministro Tremonti sostiene di “essersi basato su di un accordo verbale revocabile a richiesta” e di aver “convenuto lo specifico conteggio di una somma a titolo di contributo”. Secondo Barbieri è proprio questa la prova dell’evasione.
“Esiste un'unica via per non pagare le tasse – dice il segretario del Sunia a Sky.it – ed è il comodato gratuito, cioè quando il proprietario di un appartamento decide di lasciarlo per qualche periodo a un’altra persona ma non chiede niente in cambio. Di solito questa fattispecie contrattuale viene utilizzata quando tra parenti o amici ci si scambia un favore, ma in molti casi è proprio dietro un contratto di comodato gratuito che si nasconde l’evasione, perché poi i pagamenti avvengono in nero”. 

Non è questo il caso di Tremonti e Milanese, visto che sono stati loro a dichiarare che il pagamento dell’affitto avveniva in contanti (mille euro a settimana), anche se il titolare dell’Economia ha spiegato: “Nessun nero e nessuna irregolarità. Trattandosi di questo tipo di rapporto tra privati cittadini non era infatti dovuta l’emissione di fattura o vietata la forma di pagamento”. 
Per Barbieri però non è così: “Milanese ha subaffittato, in tutto o in parte, un appartamento e un contratto di subaffitto è soggetto alle tasse. Io dico che se voleva coprire questa vicenda, avrebbe fatto meglio a inventarsi un’altra storia”. La conclusione è amara e polemica: “Mentre da un lato si intensificano gli strumenti per la lotta contro l’evasione fiscale, basti pensare alla cedolare secca, il ministro dell’Economia non trova niente di meglio che vivere in affitto senza pagare le tasse, come fanno tutti i comuni cittadini”. O quasi tutti.