9 luglio 2011La sentenza d’appello per Mondadori conferma la condanna e  sconta un quarto della pena pecuniaria




Condannato, tanto per cambiare. E con 560 milioni di euro da pagare a De Benedetti. La Corte civile d’appello ha regalato alla FIninvest un’altra condanna, e ha scontato soltanto un quarto rispetto a quella del giudice Mesiano, che aveva calcolato in 750 milioni l’importo dei danni.


LA CAUSA – La causa, per cui e’ previsto il verdetto di secondo grado, non e’ altro che la conseguenza, in sede civile, di un processo penale finito nel 2007 con le condanne definitive, per corruzione in atti giudiziari, del giudice Vittorio Metta e degli avvocati Cesare Previti, Giovanni Acampora e Attilio Pacifico. La Cassazione, che aveva cristallizzato l’ipotesi della Procura milanese, aveva confermato che la sentenza del 1991 della Corte d’Appello di Roma sfavorevole a Carlo De Benedetti nello scontro con Silvio Berlusconi per assicurarsi il controllo della casa editrice fu ‘comprata’ corrompendo il giudice Metta con almeno 400 milioni di lire provenienti dai conti esteri di Fininvest. Il premier venne prosciolto per prescrizione in modo irrevocabile nel novembre 2001.
IL RISARCIMENTO – Avviato nell’aprile 2004, con la richiesta complessiva di un miliardo di risarcimento da parte di Cir, il procedimento civile il 3 ottobre 2009 ha visto la sentenza di primo grado: il giudice Raimondo Mesiano aveva stabilito che la holding di De Benedetti ‘ha diritto’ al risarcimento da parte di Fininvest ‘del danno patrimoniale da perdita di ‘chance” per ‘un giudizio imparziale’. Risarcimento che aveva quantificato in 749.995.611,93 euro a cui si aggiungono gli interessi legali, le spese del giudizio e, tra l’altro, due milioni di euro per gli onorari. Pochi giorni dopo il ricorso in appello della societa’ di via Paleocapa, poi, a dicembre, un accordo tra Finivest e Cir: la prima aveva presentato una fideiussione da 806 milioni, rinunciando all’istanza di sospensione mentre la seconda si era impegnata a non chiedere l’esecuzione del maxirisarcimento fino alla sentenza d’appello.


IL POOL – In vista del verdetto di secondo grado, l’anno scorso, i magistrati avevano nominato un pool di esperti per stabilire ‘se e quali variazioni dei valori delle societa’ e delle aziende oggetto di scambio fra le parti siano intervenuti tra il giugno del 1990 e l’aprile del 1991, con riguardo agli andamenti economici delle stesse e di evoluzione dei mercati dei settori di riferimento’. A settembre 2010 le conclusioni dei consulenti: avevano stabilito che il danno subito dalla holding della famiglia De Benedetti esisteva anche se, a loro avviso, era minore rispetto alla quantificazione del Tribunale.


(giornalettismo.com)